Sfruttamento

Costretti a lavorare 12 ore al giorno e dormire in un container nel degrado, sequestrata un’azienda agricola nel Cosentino

I dipendenti vivevano in condizioni igienico-sanitarie precarie. Prevista una paga da fame: 28 euro al giorno. Indagato un 57enne

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di Redazione Cronaca
19 giugno 2024
11:30

I carabinieri della compagnia di Castrovillari e del Nucleo ispettorato del lavoro di Cosenza hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di M.D.L., 57 anni, indagato per intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari e condotte dai militari dell’Arma attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno permesso di constatare come i dipendenti dell’azienda agricola e di allevamento di bovini lavorassero 7 giorni su 7, festivi inclusi, con orari massacranti che andavano dalle 4:00 del mattino fino alle ore 20:00, con pausa pranzo di due ore ed occasionali, sporadiche e brevi soste durante il lavoro.

Turni massacranti e paga misera

Il monitoraggio svolto su un lungo periodo tra agosto ed ottobre 2023, avrebbe permesso ai Carabinieri di appurare, «con elevata affidabilità statistica», come la giornata lavorativa “tipo” fosse di 11/12 ore di lavoro al giorno, senza alcun riposo settimanale.
Nel corso dell’attività investigativa sarebbe emerso che alcuni lavoratori regolarmente assunti vivevano all’interno di un container, proprietà del titolare dell’azienda, in condizioni igienico-sanitarie precarie. 


L'alloggio era composto da una stanza ad uso camera da letto con tre postazioni, di cui due con materasso posto a terra – privo di rete e struttura – ed una fatta con solo coperte. Un locale privo di agibilità ed abitabilità, senza impianti di riscaldamento che, anche per la sporcizia diffusa, rendeva le condizioni abitative insalubri, irregolari e prive di standard minimi di conforto.

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Il sequestro

Le indagini guidate dalla magistratura del capoluogo del Pollino hanno permesso di far luce sulla grave situazione di sfruttamento del lavoro che costringeva lavoratori italiani ed indiani a spettanze giornaliere di soli circa 28 euro, in totale difformità rispetto a quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

Per evitare che tale situazione continuasse nel tempo, l’intero comparto aziendale, i beni immobili e mobili, comprensivi di circa 300 bovini e vari veicoli, dal valore stimato di circa 2 milioni di euro, in esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Castrovillari sono stati sottoposti a sequestro ed affidati al controllo di un amministratore giudiziario, per scongiurare che il titolare potesse riorganizzarsi e riassumere il controllo dell’azienda.

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