Coronavirus Calabria, l'Udicon chiede riapertura degli ospedali di Cariati e Trebisacce

Lo ha dichiarato il presidente dell'associazione Denis Nesci per far fronte all'eventuale propagarsi del coronavirus: «La sanità calabrese non può reggere a questa emergenza»

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di Redazione
10 marzo 2020
12:07
Denis Nesci
Denis Nesci

Il presidente dell’Udicon Denis Nesci chiede la riapertura degli ospedali di Cariati e Trebisacce, alla luce della comunicazione del premier Giuseppe Conte sull’allargamento della “zona rossa” in tutta Italia.
«In tutta Italia – scrive Nesci - si avverte una carenza di posti letto in reparti di rianimazione e sarebbe molto importante per una regione come la Calabria, in una situazione sanitaria già di per sé drammatica, avere delle sale attrezzate di terapia intensiva per far fronte ai contagi, purtroppo in aumento».

 


Impatto devastante

L’impatto del virus sulla “malata” sanità calabrese rischia di essere devastante e l’Udicon chiede che si faccia tutto il possibile per rimettere in funzioni strutture sanitarie chiuse o sottodimensionate.
«La sanità calabrese non può reggere un’emergenza come quella che stiamo vivendo con il Coronavirus – sottolinea Nesci - Quanto avrebbero fatto la differenza i nuovi ospedali mai costruiti della Piana di Gioia Tauro, della Sibaritide e di Vibo Valentia? Tantissimo, perché mancano i posti letto e le strutture. Si è giocato per anni con la sanità calabrese e non si è fatto mai nulla di concreto, salvo ora vivere un momento di grandissimo pericolo più d’ogni altra parte d’Italia probabilmente. Ci uniamo all’appello del Presidente Jole Santelli per chiedere al Ministro della Sanità una riapertura dei nosocomi calabresi e siamo disponibili a collaborare con la Regione Calabria per sostenere i cittadini in questa emergenza».

 

«Serono posti letto»

«Bisogna prestare molta attenzione ed attenersi alle misure di prevenzione dettate dal Governo – dichiara il presidente provinciale dell’Udicon di Cosenza, Ferruccio Colamaria – la nostra regione ha bisogno di strutture in grado di ospitare i pazienti contagiati. Che senso ha tenerli chiusi quando ci sono regioni che chiedono aiuto per la necessità di ulteriori posti letto? Stiamo vivendo una situazione che non è ancora emergenziale in Calabria ma il panico già regna sovrano. Cosa faremo se la situazione dovesse peggiorare? Non possiamo di certo sperare nel solo spoke di Corigliano – Rossano che già non riesce a gestire le proprie emergenze per via dei suoi problemi strutturali. Ci auguriamo che il nostro appello venga accolto, noi come tutti i calabresi».

 

L'altro appello

Nei giorni scorsi anche il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, aveva chiesto alle autorità sanitarie nazionali e regionali di riattivare l'ex ospedale di Palmi per poter aumentare i posti letto di terapia intensiva. Una struttura, quella palmese, quasi del tutto vuota che sarebbe pronta, a detta del primo cittadino, a dare una mano nel combattere il Covid-19.

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