Fondi percepiti indebitamente, confisca per società vicina ai clan

L'impresa “Il Corriere group srl” avrebbe ricevuto i finanziamenti per la costruzione di uno stabilimento industriale nei pressi del porto di Gioia Tauro. Socio occulto Domenico Pepè, affiliato della cosca Piromalli-Pesce

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di Redazione
13 aprile 2018
08:10
Porto di Gioia Tauro
Porto di Gioia Tauro

I finanzieri del gruppo di Gioia Tauro hanno eseguito – su ordine della Procura della Repubblica di Palmi – un provvedimento di confisca a carico della società “Il Corriere Group S.r.l.”, condannata per aver indebitamente percepito contributi  pari a € 1.204.899,40, destinati alla realizzazione di uno stabilimento industriale nei pressi del porto di Gioia Tauro. Lo riporta una nota della Guardia di finanza. 

 Indagini e  provvedimento 

Il provvedimento a carico della società è l’epilogo di una complessa indagine che aveva consentito di individuare un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, frode fiscale continuata – posta in essere anche attraverso un vorticoso giro di fatture per operazioni inesistenti – e riciclaggio di proventi da attività illecita, neutralizzato attraverso l’applicazione di misure cautelari personali e patrimoniali reali a carico delle persone fisiche e giuridiche coinvolte nella vicenda, disposte con ordinanza a firma del gip Fulfio  Accurso ed eseguita in data 19.02.2014.


 Il socio occulto Mimmo Pepè

Le indagini esperite consentivano di acclarare, tra l'altro, che “socio occulto” della società Il Corriere Group S.r.l. era tale Domenico Pepè detto “Mimmo” - con precedenti di Polizia in quanto ritenuto affiliato di rilievo delle cosche Piromalli / Pesce di Gioia Tauro e Rosarno -, famoso per essere stato, a suo tempo, protagonista nei tentativi di estorsione perpetrati dal medesimo ed altri, sotto la regia delle principali cosche della zona, ai danni della Medcenter Container Terminal S.p.a. (richiesta della famosa tangente di 1,5 dollari a container movimentato nel porto di Gioia Tauro).

 L'operazione Crimine 2

Nella vicenda di cui trattasi risultavano coinvolti, tra gli altri, anche i figli di  Domenico Pepè, i fratelli Ferdinando e Salvatore; quest’ultimo (Pepè Salvatore) era stato tratto in arresto in data 08.03.2011 per associazione mafiosa, nell’ambito dell’operazione “Crimine 2”, in quanto ritenuto affiliato alle cosche Piromalli-Pesce-Oppedisano. 

 La confisca

Il provvedimento di confisca odierno, eseguito mediante acquisizione al patrimonio dello stato dell’immobile / capannone industriale a suo tempo oggetto dei finanziamenti accertati quali indebitamente percepiti, costituisce un’ulteriore conferma dell’efficacia dell’azione dello Stato a contrasto della criminalità economico-finanziaria e mafiosa.

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