Catanzaro, Codacons: «Furti e saccheggi nei cimiteri comunali»

Secondo Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale, sarebbero stati portati via ricordi, lampade e lapidi in marmo
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di L. C.
11 aprile 2018
18:31

«Una società che non conserva il culto dei morti fra i suoi valori spirituali più preziosi non merita di sopravvivere. L’invettiva del Foscolo, un tempo letta controvoglia tra i banchi di scuola, appare oggi di una imbarazzante attualità. Numerose sono, purtroppo, le segnalazioni di furti e saccheggi che si registrano nei cimiteri della città di Catanzaro». E' quanto segnala in una nota il vicepresidente nazionale del Codacons Francesco Di Lieto. «Sparisce di tutto. Si va dai piccoli ricordi lasciati accanto ai sepolcri dei propri cari, alle lampade fino, addirittura, alle lapidi di marmo. Le famiglie sono comprensibilmente scosse dall’accaduto e tali inqualificabili episodi sono anche una conseguenza della mancanza di adeguata vigilanza nei quattro cimiteri cittadini».

 


 «Riteniamo doveroso che il Comune debba risarcisca le famiglie per i furti subiti – afferma il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto – così come riteniamo doveroso che si intervenga per migliorare la sicurezza nei cimiteri affinché tali episodi non abbiano mai più a ripetersi. Si tratta di fatti gravissimi che producono danni non solo patrimoniali ma anche morali. E’ umiliante - prosegue Di Lieto - ascoltare il pianto di una madre, alla quale hanno rubato addirittura i giocattoli lasciati accanto la sepoltura del figlio, o lo sdegno di chi non può neppure lasciare dei fiori perché hanno rubato finanche il vaso… è segno che si è toccato il fondo».

 

 

«L’Amministrazione comunale - sostengono dal Codacons - è responsabile della manutenzione e della vigilanza rispetto ai cimiteri cittadini. Per questo motivo il Codacons ha diffidato il Comune a garantire la vigilanza in tutti i cimiteri cittadini, stante il preciso obbligo di custodia rispetto alla struttura nonchè a provvedere a risarcire i cittadini per i furti subiti quale conseguenza dell’omessa custodia e vigilanza».

 

l.c.

Giornalista
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