«Nulla sarà più come prima»: la strage del Raganello una ferita ancora aperta

A Civita alcuni negozi sono chiusi nel giorno in cui si ricorre l’anniversario della tragedia in cui persero la vita dieci persone. Chiuse sono anche le gole teatro del dramma

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di Cristina Iannuzzi
20 agosto 2019
13:34

C'è una parvenza di normalità qui a Civita. Un autobus fermo in piazza, attende un gruppo di turisti che stanno visitando la cittadina. Le botteghe sono aperte, non tutte però, qualcuna ha deciso di chiudere oggi, in commemorazione delle vittime del Raganello. In piazza Belvedere un via vai di turisti che ammirano e fotografano il canyon, nelle cui gole lo scorso anno persero la vita 10 persone. La zona è off limits. Niente più escursioni. Niente più canyoning. 

«Qui tutto è cambiato» - ci racconta un commerciante del luogo. La mattina la piazza era popolata da giovani e famiglie che andavano a fare le escursioni. C'era gioia e allegria. Ciò che è successo lo scorso anno è una ferita ancora aperta. «Nulla sarà più come prima» - racconta l'uomo visibilmente commosso. Di quel giorno funesto ricorda ogni dettaglio. Le salme disposte una accanto all'altra nella palestra della scuola e una madre in ginocchio davanti alla chiesa madre di Santa Maria Assunta, lì dove questa sera alle 18 don Pietro Lanza celebrerà una santa messa in suffragio delle vittime. Al termine si svolgerà una fiaccolata promossa dai familiari delle vittime del Raganello, che raggiungerà il Belvedere per non dimenticare le vittime di una tragedia che si sarebbe potuta e dovuta evitare.


 

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