Cisal: “Tansi la smetta di fare demagogia da strada”

Duro attacco indirizzato al presidente della Protezione Civile Calabria: “Nel momento in cui ha deciso di fare delle dichiarazioni che ledono la dignità dei dirigenti e dei funzionari regionali onesti e perbene, avrebbe dovuto essere più esplicito rendendone noti i nomi”
20 luglio 2016
15:02

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dalla Cisal e indirizzata al Capo della Protezione Civile Calabria, Carlo Tansi:

 


“Sarà forse per colpa della calura estiva o per altri motivi a noi sconosciuti, ma dobbiamo prendere atto di come il Dott. Carlo Tansi, dirigente della sempre più agonizzante Protezione Civile Regionale, si sia convinto, e voglia convincere tutti noi, che gli sia congeniale un ruolo “istituzionale superiore”, e lo fa ponendosi in scia al Dott. Nicola Gratteri e cercando di condividere e far sue le lucide e puntuali osservazioni del Procuratore su alcuni aspetti della vita amministrativa regionale.

Chiariamo fin da subito che – si legge in una nota della CISAL – mentre le osservazioni del Dott. Nicola Gratteri nascono da un’indiscutibile conoscenza della materia di sua competenza, le prese di posizione dell’oriundo Don Chisciotte da Montalto sappiamo che hanno come unica base l’atavica necessità di apparire del nostro eroe.

Riteniamo che il Dott. Tansi nel momento in cui ha deciso di fare delle dichiarazioni così forti, che ledono la dignità dei dirigenti e dei funzionari regionali onesti e perbene, avrebbe dovuto essere più esplicito rendendone noti i “nomi” che, secondo lui, praticherebbero certe pressioni nel volere “decidere le sorti di pratiche, atti e delibere e che non sono stati capaci di apporre una firma su alcuni importanti documenti che rimangono bloccati sulle loro pesantissime scrivanie rallentandone la produttività”.

In tutto questo – sottolinea la CISAL – dobbiamo rilevare che la politica dei “piani alti” langue, incapace di adottare nei confronti del nostro eroe Tansi quei “provvedimenti” che da lungi sarebbero invece stati presi nei confronti di altri comuni dipendenti. C’è tanto su cui riflettere e molto su cui agire. Ci sono precise responsabilità, che il Consiglio e la Giunta Regionale in primis hanno l’obbligo morale di affrontare per riacquistare la giusta credibilità. E’ ormai maturo il tempo per una seria assunzione di responsabilità, che non può più tardare ad arrivare.

Per le infamanti illazioni alla “giungla amministrativa” regionale – argomenta la CISAL – mostri il Dott. Tansi invece tutto il suo coraggio (se ne ha). Lo faccia senza remore, senza balbettii e con la decisione che serve per tentare di scardinare questo fantomatico sistema da lui scoperto. Con un gesto di orgoglio e di dignità faccia presto i “nomi” di questi dirigenti e funzionari regionali. Dica se – insiste la CISAL – è vittima delle loro pressioni o se è costretto ad assecondare le loro richieste pur di garantirsi la sopravvivenza amministrativa.

Noi sappiamo però che proprio lui, che si lamenta della tanto vituperata lentezza della “burocrazia regionale”, dovrebbe forse tacere ricordando quanti atti a sua firma, o da lui sollecitati, sono stati rimandati al mittente o successivamente annullati per i palesi errori che contenevano.

Ricordiamo uno su tutti – evidenzia la CISAL – il “Decreto 150/2016” con cui, su proposta del Dott. Tansi, si dichiaravano in esubero 45 unità lavorative; o come il “Decreto 235/2016” con il quale, sempre su proposta del Dott. Tansi, si pensò bene di sopprimere gli Uffici di Crotone e Vibo Valentia in palese contrasto con la L.R. 4/1997. Ovviamente, entrambi i Decreti, furono successivamente annullati!

Poi, se come ci riferiscono i bene informati, la lentezza lamentata riguarda la sua richiesta di trasferimento di qualche “amico”, sarebbe ancora più opportuno che ci pensasse altre due volte prima di parlare.

A chi invece, in perfetta buona fede – afferma la CISAL – vorrebbe offrire il proprio contributo lavorativo in seno all’UOA Protezione Civile, diciamo di stare in guardia; è delle ultime ore che altre unità lavorative hanno lasciato quest’ufficio, ed in malo modo, forse per essersi permessi di non dire sempre e ripetutamente “Signorsì”.
Siamo certi che oramai le defezioni, anche di personale “storico” della Protezione Civile, non potranno che aumentare stante i modi di gestire l’ufficio ed il personale.

Forse la frustrazione per non aver concluso nulla di concreto in quasi un anno di mandato comincia a pesare sui nervi del Dott. Tansi che null’altro è riuscito a fare se non cambiare il “logo” della Protezione Civile. Che gran fatica!

Tutto quanto sopra va letto alla luce del fatto che comunque non ci risulta sia stato promosso ad “investigatore” interno dell’Amministrazione Regionale e che certo impiegherebbe meglio il proprio tempo a occuparsi delle attività del Settore affidatogli che sappiamo essere ferme al palo dal momento del suo insediamento; se un consiglio possiamo dare al Dott. Tansi, in tutta sincerità e senza strumentalizzazione alcuna, è che – dichiara la CISAL – alla luce delle sue infamanti dichiarazioni, al fine di poter dimostrare la propria correttezza non ci sia altra via che fare un passo indietro e lasciare alla magistratura ed agli inquirenti di fare il proprio lavoro con serenità e rispetto istituzionale.

Il sole picchia forte, ed ancora ferragosto è lontano!

Infine, a fugare nostri antichi dubbi – conclude la CISAL – vogliamo porre al Dott. Tansi una domanda: ma dobbiamo chiamarla anche noi Professore o possiamo esimerci su usare tale abusato appellativo?”

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