CHIARA RIZZO E CLAUDIO SCAJOLA DAVANTI AI PM

Lungo interrogatorio della moglie di Amedeo Matacena prontamente secretato come quello dell’ex ministro che avrebbe ammesso l’impegno per il riconoscimento dell’asilo politico all’armatore condannato in via definitiva.
30 maggio 2014
00:00

REGGIO CALABRIA - Nel carcere di Arghilla' di Reggio Calabria interrogatorio fiume per Chiara Rizzo, la moglie dell'ex deputato Amedeo Matacena arrestata nell'ambito dell'indagine Breakfast, che ha visto in carcere anche l'ex ministro Claudio Scajola. La donna, difesa dagli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi, ha risposto per quasi cinque ore alle domande dei pubblici ministeri, il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo e il pm della Dna Francesco Curcio. Il contenuto dell'interrogatorio, come avvenuto anche per l'ex ministro Scajola, e' stato secretato. Gli avvocati hanno depositato un documento che smentirebbe l’ingerenza della donna negli affari del coniuge al momento a Dubai. Si tratta di una dichiarazione del MPS che smentisce una precedente dichiarazione della stessa banca. Al termine dell'interrogatorio i difensori hanno presentato istanza di revoca della misura cautelare. Quanto, invece, alle dichiarazioni rese da ClaudioScajola, l'ex forzista al cospetto degli inquirenti avrebbe ammesso : “Mi sono informato sulle procedure per il riconoscimento dell’asilo politico in Libano pur senza fare mai il nome di Matacena”. A riferirlo, sono state fonti vicine all’inchiesta all’agenzia ANSA.  

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