C’è stata la riforma, c’è stato il “periodo di prova”, ma niente sembra essere migliorato, anzi. La questione del funzionamento delle Province rimane del tutto aperta a distanza di cinque anni dalla riforma Delrio e continua a riflettersi «in modo drammatico sulla garanzia dei servizi ai cittadini e sulle condizioni di lavoro del personale che ha subito in questi anni un attacco senza precedenti». A sollevare il problema la segreteria regionale della Fp Cgil, che enuclea una serie di criticità che a breve verranno al pettine in modo irreparabile.

 «A breve sarà molto difficile - si aggiunge nella nota - mantenere alto il livello di efficientamento delle scuole superiori che sono sotto la gestione degli enti intermedi e le molte strade provinciali. A ciò si aggiunga la carenza di personale, anche a seguito dei processi di mobilità in uscita e dei pensionamenti, che rende ancora più problematica la gestione interna. Non sfugge, quindi, che anche in Calabria le annose criticità, che hanno visto protagoniste le Province di Crotone e Vibo Valentia, cominciano ad acuirsi sempre più e nel triste elenco degli enti intermedi in estrema difficoltà da oggi si può annoverare anche la provincia di Cosenza, che a normativa vigente non è più in grado di fare fronte agli impegni assunti e forse anche degli stipendi dei suoi dipendenti.

 

«Sul punto come sindacato regionale e nazionale - riporta ancora il comunicato - abbiamo tentato di porre l'attenzione della politica sul dramma delle Province, ma il silenzio assordante che avvolge tutta la vicenda è diventato ormai intollerabile, a questo si aggiunga che il governo regionale calabrese aveva preso precisi impegni sul riassetto istituzionale in Calabria, e nulla, proprio nulla è stato fatto, e pesa anche l'assenza del Cal (Comitato Regionale per le Autonomie Locali) che non si è mai riunito. Come Fp Cgil Calabria - è scritto ancora nella nota - riteniamo che sia urgente e necessario intervenire sul finanziamento, sulle politiche occupazionali, a partire dal superamento dei vincoli sulle assunzioni del personale, ed auspichiamo che la questione Province sia davvero una priorità del governo nazionale e del prossimo governo regionale calabrese».