Cetraro: ritirata la decisione di chiudere la Ubi Banca

Fino a due giorni fa i correntisti avevano ricevuto le lettere di avviso del trasferimento. Nella giornata di ieri il passo indietro dei vertici della società bancaria

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di Francesca  Lagatta
13 ottobre 2018
12:20

Fino a due giorni fa, i correntisti avevano ricevuto la lettera di avviso per il trasferimento della sede nella vicina Fuscaldo, ma da qualche ora sembrerebbe che il buon senso abbia prevalso sulle logiche del business. La Ubi banca di Cetraro, la cui chiusura era prevista per il prossimo 15 ottobre, non chiuderà. 

Dopo le voci insistenti circolate ieri mattina, la conferma è arrivata direttamente dal sindaco della cittadina tirrenica, Angelo Aita, che sulla sua pagina facebook scrive un lungo messaggio di gratitudine 


«Le ragioni di una comunità sono state ascoltate e per questo ringrazio la Direzione Generale della Banca che è riuscita a trovare una soluzione, anche grazie alla presenza di una tesoreria comunale da loro gestita,che garantisse in chaave moderna, una presenza qualificata dell'Istituto», si legge sui social.

«Questo è il secondo tentativo di chiudere definitivamente la filiale che è stato sventato - continua Aita -, grazie al dialogo e al sentimento di appartenenza che storicamente la filiale Carime di Cetraro ha con questa Città». 

La difesa del sindaco

Alla notizia della chiusura della filiale, i cittadini non avevano reagito bene, anche perché si tratta dell'unico istituto di credito del paese. Le colpe erano ricadute sull'amministrazione comunale, che secondo i residenti non avrebbe fatto tutto il possibile per mantenere in vita l'agenzia del gruppo Carime. Così, a cose fatte, il primo si toglie qualche sassolino dalle scarpe. 

«In questi mesi molte le invettive per il presunto non impegno del Sindaco, reo solo di non mettere sui social il lavoro che stava svolgendo. Chiedo scusa se sono abituato più ad agire che ad apparire, così come chiedo scusa se pubblico alcuni documenti, ma servono per zittire chi con superficialità si è avventurato in considerazioni inopportune».

La fuga dei correntisti

La notizia, però, rende contenti a metà. Se da una parte la decisione di non chiudere la filiale rincuora maggiormente gli operatori turistici, dall'altra parte la paventata chiusura con tanto di avviso recapitato ai clienti, ha generato un fuggi fuggi generale che, secondo i beninformati, avrebbe decimato i conti correnti della sede cetrarese. Un fatto che non gioca certo a favore a favore della cittadina, a meno che tutti, non tornino sui propri passi. 

 

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