La polemica

Cetraro, diventa un caso il concerto del neomelodico Benincasa nel giorno del docufilm su Losardo: «Cancellate l’evento»

VIDEO | La consigliera regionale Amalia Bruni chiede di annullare la data: «I testi del cantante sono controversi, Prefettura e Questura di Cosenza revochino le autorizzazioni»

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di Redazione Cronaca
19 agosto 2024
16:43

È diventato un caso il concerto del neomelodico Salvatore Benincasa a Cetraro nella stessa serata in cui sarà proiettato il docu-film su Giannino Losardo, politico ucciso dalla ’ndrangheta. Due eventi a poche centinaia di metri di distanza: uno con una connotazione antimafia, l’altro affidato a un cantante folk accusato di scrivere testi che inneggiano ai clan. Benincasa è finito al centro di un caso simile nello scorso mese di maggio, quando un suo concerto a Rocca di Neto fu annullato.

Nel repertorio del cantante ci sono canzoni come “Figghiolu ‘i ‘ndrangheta”, “Latitanti”, “Pè i carcerati”. Lui si è sempre difeso spiegando che i suoi testi non inneggiano alla criminalità ma di canzoni in cui si insegna «che si deve abbandonare la brutta strada per imboccare quella buona». Al sito Calabriainchieste ha spiegato, poi, di aver tenuto regolarmente un concerto a Crotone prima del quale la Questura avrebbe visionato i testi delle sue canzoni. Insomma, i suoi brani sarebbero stati fraintesi.


Intanto, però, da più parti arrivano appelli a cancellare il concerto per rispetto alla memoria di Losardo. Anche la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni interviene sulla vicenda: «Giannino Losardo manifestò, nelle sedi più diverse, la sua costante volontà di opporsi alle attività illecite della malavita locale e di operare contro ogni forma di malgoverno e di collusione tra il potere locale e i gruppi delinquenziali. Combatté a lungo da solo, rischiando in prima persona, denunciando durante i consigli comunali il malaffare e le connivenze. Il suo coraggio fece paura. E la ’ndrangheta gli tappò la bocca, organizzando un vile agguato in una calda sera d'estate. Ripartiamo dalle parole di Leonardo Rinella, pm al processo contro i presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio di Giannino Losardo, per ricordare e sottolineare il valore del sacrificio del segretario capo della Procura della Repubblica di Paola, ucciso dalle ‘ndrine dell’alto Cosentino il 22 giugno 1980. Non possiamo che essere indignati da quello che accade in queste ore a Cetraro».

Bruni, che è vicepresidente della commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, si augura «che, nelle prossime ore, la Prefettura e la Questura di Cosenza revochino le autorizzazioni necessarie per il concerto del neomelodico Benincasa, previsto per domani nella contrada Santa Lucia. Dopo le prese di posizione dell'amministrazione comunale, attraverso la vicesindaca Barbara Falbo, e del parroco della parrocchia di San Benedetto Abate, don Francesco Lauria, anche in qualità di proprietario dell'area in cui dovrebbe svolgersi il concerto, non sussistono più i presupposti minimi per tenere una manifestazione pubblica».

«Con l'assassinio di Giannino Losardo, Cetraro è diventato un simbolo della lotta alla mafia, e questa parte di storia è viva e radicata nella popolazione. La presentazione del docu-film in ricordo di Giannino Losardo, a cui parteciperò domani sera, ne è un’ulteriore conferma. Ringrazio di cuore la regista Giulia Zanfino per il suo impegno e la passione dimostrata nel portare avanti questo importante progetto», conclude Amalia Bruni.

 

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