Con il calar delle tenebre si verificano scene che sembrano tratte da un film horror e che gettano nel panico un intero quartiere. Così scrive in un comunicato l’avvocato Maria Aloi, presidente del comitato partecipativo del quartiere di Santa Maria a Catanzaro. «Accade nel popoloso quartiere - prosegue il legale - dove, negli ultimi giorni, si sono verificati decine i furti in abitazioni da parte di una banda di criminali che stanno terrorizzando i residenti. Il modus operandi rispetta un identico copione: banditi incappucciati, a quando è dato sapere, si introducono nelle abitazioni, dove fanno razzia di tutto ciò che trovano».

 

La scorsa sera ad rimpinguare il bottino sarebbero finite addirittura delle armi, regolarmente detenute e custodite in una apposita fuciliera. E così complice l’assenza di video-sorveglianza e la scarsa, se non inesistente, illuminazione pubblica, cresce in modo ormai incontrollabile l'emergenza microcriminalità a Catanzaro. «Eppure quelle telecamere - sostiene Maria Aloi - almeno nel nostro quartiere non sono attive. E così, lungi dal costituire un deterrente l'assenza di videosorveglianza unitamentead una illuminazione pubblica deficitaria, lasciano ai cittadini la certezza di trovarsi in una terra di nessuno, dove i ladri possono permettersi di entrare nelle abitazioni, finanche alle 17.30, con una puntualità preoccupante».

 

Furti ripetuti e banditi liberi di portar via refurtiva, il cui trasporto richiede tempo e può essere messo in atto solo se si agisce sicuri di non essere disturbati. Da Via Guglielmo Ranieri a Viale Magna Grecia, sempre lo stesso scenario, probabilmente opera della medesima banda. Intanto l’avvocato Aloi, dopo aver proposto una diversa turnazione della polizia locale per pattugliare più capillarmente il territorio, lancia l’idea di una “rete di solidarietà” tra residenti, per poter velocemente condividere informazioni e potersi sostenere l’un l’altro.

 

l.c.