Uno Stato nello Stato: i 15 boss che hanno fatto la storia della ’ndrangheta in Calabria
Potenti, sanguinari e con un amore viscerale per soldi e potere. Sono i tratti distintivi che accomunano i 15 boss più potenti della storia della ‘ndrangheta. Criminali che hanno rappresentato una sorta di Stato nello Stato, che hanno soggiogato la vita di molte persone e assoggettati interi territori della Calabria. Molti di loro hanno accompagnato l’organizzazione in una nuova epoca, quella degli imponenti traffici di droga e dentro il cuore delle istituzioni. Le loro schede nella prima puntata del format Mammasantissima
Domenico Tripodo
Divenne boss soppiantando Domenico Strati nel 1959, fu soppiantato dai De Stefano che lo fecero uccidere dai cutoliani nel carcere di Poggioreale a Napoli, mentre a Reggio Calabria infuriava la guerra di mafia. Domenico Tripodo fu stato uno dei più potenti capi della ndrangheta tra l’inizio degli anni 60 e metà dei ’70, compare d’anello di Totò Riina. Insieme a Girolamo Piromalli e Antonio Macrì rappresentò il vertice dell'organizzazione per un decennio fino a quando i De Stefano presero il controllo delle attività illecite in città e lo fecero uccidere.