Il “tesoro” dei clan reggini ai bambini ospedalizzati - VIDEO

Il comune di Reggio Calabria ha emanato un bando, rivolto alle associazioni, per destinare gli immobili sequestrati e confiscati alla 'ndrangheta alle famiglie con i propri piccoli cari lungodegenti agli ospedali Riuniti 

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di Angela  Panzera
7 giugno 2018
14:42

Da ricchezze illecite della criminalità organizzata a “sostegno” per le famiglie dei bambini ospedalizzati. Il comune di Reggio Calabria –attraverso un bando di affidamento- dà la possibilità alle associazioni di poter gestire i beni sequestrati e confiscati alla ‘ndrangheta e metterli a disposizioni delle famiglie costrette a subire, anche in termini economici, una lunga permanenza in città a causa degenze dei propri cari. Prosegue infatti, l’attività di utilizzazione ai fini sociali da parte del  Comune di Reggio Calabria dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

 


«L’idea di destinare questi beni- ha dichiarato Nancy Iachino delegata comunale proprio ai beni confiscati, in prossimità degli ospedali “Riuniti” alle famiglie dei bambini lungodegenti è stata una scelta naturale». Il bando, visionabile sul sito del Comune, è stato emanato lunedì scorso e scadrà il 4 luglio.

 

L’iniziativa è stata sostenuta anche dal vicesindaco della città Riccardo Mauro  il quale ha dichiarato che «con la pubblicazione di questo bando», l’amministrazione Falcomatà si rende “angelo custode” delle famiglie con bambini ospedalizzati, riuscendo  ad offrire una rete a supporto del sistema sanitario, ponendo  un tassello verso la costruzione di un sistema integrato che si sviluppa in servizi, spazi e attività a "misura di famiglia. Rappresentare le istituzioni significa- prosegue Mauro-  immedesimarsi nelle situazioni di svantaggio che chiunque può attraversare in un periodo della vita; il comune di Reggio Calabria pertanto riuscirà presto ad assicurare alle famiglie che arrivano in città,  per assistere i propri bimbi in ospedale, delle mura sicure, degli spazi a misura di famiglia, negli immobili confiscati individuati attorno alla zona dell’ospedale metropolitano. Non si tratta solo di offrire un tetto ma, un progetto di ospitalità integrata – ha concluso il vicesindaco- volto a fornire sostegno logistico alle famiglie dedite all’assistenza dei figli in ospedale». 

 

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