Il caso

Autismo, il trattamento ABA è un diritto: la battaglia legale di una coppia cosentina

Il Servizio sanitario nazionale deve farsene carico e rimborsare le famiglie. Il principio è stato sancito dai giudici amministrativi. Intanto l'Asp di Cosenza rimborsa 21 mila euro di spese sostenute al genitore di un minore, per le terapie cognitivo-comportamentale 

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di Salvatore Bruno
5 settembre 2024
16:46

Il trattamento ABA (Applied Behaviour Analysis, Analisi Applicata del comportamento) per le patologie autistiche rientra tra i Livelli Essenziali di Assistenza e pertanto, il Servizio Sanitario Nazionale deve farsene carico assicurando, per i soggetti con patologie autistiche, l’elaborazione di uno specifico piano terapeutico con erogazione del programma riabilitativo in forma diretta o anche indiretta, ossia assumendosi l’onere delle spese mediante rimborso, nella misura minima prevista dalle linee guida predisposte in materia dall’Istituto Superiore di Sanità. Lo ha stabilito la sezione terza del Consiglio di Stato pronunciando in tal senso una ordinanza su ricorso proposto da una coppia di Cosenza assistita dall’avvocato Carmelo Salerno.

La ricostruzione della vicenda

Il figlio minore della coppia è affetto da disturbi dello spettro autistico. Seguendo l’indicazione dell’Azienda Ospedaliera Martino di Messina, i genitori hanno avviato nel 2021, il trattamento del piccolo con metodo ABA, in strutture private, facendosi interamente carico dei relativi costi; con nota del settembre 2022 hanno poi chiesto all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza il rimborso delle spese fino a quel momento sostenute, per un ammontare di quasi diecimila euro, e l’assistenza economica necessaria per la prosecuzione del trattamento. L’Asp però ha rigettato la richiesta di rimborso, evidenziando come il proprio Dipartimento Materno Infantile – Neuropsichiatria Infantile già erogasse in favore del minore, adeguate prestazioni terapeutiche per i disturbi dello spettro autistico attraverso convenzione stipulata con la struttura accreditata AMNI-SSIS. Prestazioni non rientranti nel metodo Aba.


L'ordinanza prima di entrare nel merito

La giustizia amministrativa entrerà presto nel merito della vicenda, ma già il Consiglio di Stato nella importante ordinanza resa in esito all'appello proposto, ha fissato un principio di assoluta importanza, ossia che le evidenze scientifiche considerano efficace la somministrazione ai piccoli pazienti del metodo ABA e che la prestazione deve essere a carico del Servizio sanitario pubblico. Sempre il Consiglio di Stato, tenendo conto degli interessi del minore ed anche della documentazione clinica prodotta dai genitori del piccolo, nelle more ha ugualmente ordinato all’Asp, in data 2 settembre 2024, di avviare con effetto immediato l’erogazione del trattamento ABA accollandosene le spese. I giudici hanno così stabilito l’assoluta urgenza con cui il Tar deve fissare l’udienza di merito per il riconoscimento con sentenza del diritto a ricevere le cure prescritte, oltre al ribadire che l'erogazione del metodo ABA rientra nei livelli essenziali di assistenza con costi a carico del servizio sanitario.

Questione di interesse sociale

La questione è di grande interesse sociale. Proprio nei giorni scorsi, il 27 agosto, l’Azienda Sanitaria di Cosenza ha deliberato per un caso analogo, su richiesta di un altro genitore con figlio affetto da spettro autistico diagnosticato dall’Istituto della Fondazione Stella Maris di Pisa, il rimborso della somma di 21.390 euro pari alle spese sostenute tra il 2021 ed il 2024 per fruire del trattamento ABA.

Giornalista
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