Vibo, inchiesta Aterp: le accuse per i 16 indagati

Concorso in abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica e truffa aggravata i reati a vario titolo ipotizzati. L'ex commissario Daffinà: “Sono sereno”
di Giuseppe Baglivo
13 luglio 2017
21:54

Sedici indagati per un’inchiesta sull’Aterp coordinata dalla Procura di Vibo Valentia e condotta sul “campo” dalla Guardia di finanza. Il sequestro preventivo di beni per complessivi 790mila euro interessa: l’ex assessore regionale Pino Gentile (attuale vicepresidente del Consiglio regionale); Antonio Capristo; Antonino Daffinà, Domenico Pallaria, Nazzareno Guastalegname e Antonino Stagno.


Le accuse

 Nei confronti degli imprenditori Nazzareno Guastalegname di Stefanaconied Antonino Stagno di San Calogero, titolari dell’impresa “DGS srl” (ditta Guastalegname-Stagno), viene ipotizzata l’accusa di concorso in abuso d’ufficio in quanto “non limitandosi alla mera presentazione dell’istanza di partecipazione alla gara (offerta in locazione di immobile) ma agendo – secondo la Procura - in piena collusione con i pubblici ufficiali, avrebbero ottenuto l’ingiusto vantaggio concretizzatosi nella differenza tra il prezzo d’acquisto corrisposto dalla “D.G.S. srl” alla M.p.s. Leasing & Factoring, per tutta l’operazione di leasing, e quanto ottenuto dalla vendita da parte di D.G.S. srl all’Aterp, pari a 798.026,69 euro”.


 

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