‘Ndrangheta, arrestato al Brennero latitante della cosca Pelle

Rifugiatosi in Germania nel febbraio scorso, è accusato di traffico di stupefacenti
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di Redazione
2 maggio 2018
09:43

È durata appena due mesi la latitanza di Paolo Cara, 29enne originario di San Luca, arrestato ieri in tarda serata dai Carabinieri della Compagnia di Bianco. I militari dell’Arma, grazie ad un’incessante attività investigativa, sono riusciti a rintracciarlo mentre tentava di ritornare in Italia, accompagnato dal fratello. Cara, infatti, era fuggito in Germania sin dal febbraio scorso quando si era reso irreperibile in occasione dell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a seguito delle indagini condotte dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Passo di salto”. Cara è stato riconosciuto quale elemento di un’associazione - composta complessivamente da circa 50 persone - che approvvigionava di grossi quantitativi di sostanze stupefacenti la città di Catanzaro ed i centri del litorale ionico catanzarese.

 


Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di San Luca, sono state avviate immediatamente dopo la fuga di Cara, il quale recentemente era stato localizzato in Baviera, nella città di Augusta, e colpito - su richiesta degli investigatori - da un mandato di arresto europeo. Ritenendo dunque non più sicuro il proprio rifugio ha deciso di partire e, con l’aiuto del fratello, di rientrare in Italia. Tuttavia, appena oltrepassata la frontiera del Brennero l’autovettura sulla quale viaggiava è stata intercettata dai militari dell’Arma, che lo hanno catturato ed assicurato alla giustizia. Nei confronti del fratello, invece, non sono stati adottati provvedimenti, non essendo il reato di favoreggiamento personale ascrivibile ai prossimi congiunti.


La latitanza di Cara, elemento legato per vincoli di parentela alla potente cosca dei Pelle “Vanchelli” di San Luca e già gravato da precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti, si è così conclusa a seguito di una intensa attività info-investigativa, supportata da numerose perquisizioni domiciliari, servizi di osservazione e raccolta di informazioni nei confronti di numerose persone a lui vicine, oltre che di copiose acquisizioni documentali, che hanno consentito di ottenere elementi preziosi per la sua localizzazione.

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