Alluvione nel Lametino

San Pietro a Maida, il muro d’acqua e la paura: «Pensavamo ci fossero morti, emozione quando abbiamo sentito la voce di chi mancava all’appello»

VIDEO | Viaggio nel comune catanzarese tra i più colpiti dall'alluvione. Una notte drammatica raccontata ai nostri microfoni dai primi soccorritori. Il sindaco Giampà: «Ora il vero problema sarà la messa in sicurezza di un territorio già fragile e ora messo a dura prova»

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di Nico De Luca
23 ottobre 2024
06:14

Anche chi ha decenni di esperienza e indossa una divisa, nei momenti più terribili avverte un comune ed umano senso di paura. Come quella che ha serpeggiato nei primi soccorritori che durante il diluvio che ha sommerso San Pietro a Maida hanno indossato stivali e impermeabile uscendo col sindaco ed altri collaboratori a verificare la situazione.
«Quando siamo arrivati davanti alle abitazioni di Piazza Provenzano - dice Francesco Caliò della Polizia Locale del piccolo centro nel Catanzarese - c'erano delle persone e non sapevamo come poterle raggiungere. Il timore, in piena notte, è stato sapere se fossero vive. Quello è stato il momento più brutto».
Ed il momento più confortante? «Quando abbiamo sentito al telefono la voce di coloro i quali mancavano all'appello».

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Primi soccorsi decisivi

Fiumi d'acqua tra le vie, case vecchie che cedono, ponti che crollano, sono stati momenti di grande tensione in cui affiatamento, abnegazione e prontezza possono risultare decisivi per salvare vite umane. 
«I mezzi di soccorso che erano in marcia non riuscivano ad arrivare perché tutte le strade erano ininterrotte e quindi noi abbiamo vissuto il pieno e il totale isolamento - dice ai microfoni del nostro network il primo cittadino Domenico Giampà (che è anche segretario provinciale del Pd catanzarese). Grazie a queste associazioni e anche al lavoro che si fa ogni giorno in termini di prevenzione siamo riusciti a salvare vite umane».


Danni per milioni

Superata l'emergenza, ora si passa alla stima dei danni. «Parliamo di milioni di euro - aggiunge il primo cittadino - perché il problema non è soltanto la rimozione dalle macerie ma la ricostruzione, la messa in sicurezza di un territorio che già era fragile ma che è stato messo a dura prova da questa alluvione che non penso abbia precedenti nella storia nel nostro comune».

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Ancora due o tre i nuclei familiari sono tenuti prudentemente lontani dalle proprie abitazioni e mentre Protezione civile e Calabria Verde continuano a ripulire le strade, l'isolamento diventa parziale. «La provinciale per Maida la stanno ancora liberando; per Catanzaro bisogna fare ancora un giro lungo che necessita di più di mezz'ora. La mobilità è molto ridotta per quello che riguarda il nostro territorio».

Associazioni vitali

Essenziale il ruolo delle associazioni locali di volontari. Cosa le dicono i familiari, i parenti, gli amici, sia quando esce per un intervento? «Niente - ammicca con un sorriso Gregorio Fiozzo, presidente dell'associazione Prociv "Rocca Nucifera" - , di stare attento perché è molto rischioso. Ma noi sappiamo che è una vocazione che ci parte da dentro e con molta prudenza e molta professionalità andiamo avanti a cercare di aiutare il prossimo».

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La chiosa del sindaco Giampà: «Il mio appello alle istituzioni lo sto facendo ogni volta che li sento: innanzitutto ringrazio al Dipartimento regionale di Protezione civile e Calabria verde, il presidente della Regione, il prefetto, perché ne abbiamo sentito la vicinanza, anche attraverso l' operatività e la presenza» 


 

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