Alluvione Jonio, Bianchi (Ncd): 'Il piano di assetto idrogeologico fermo al 2002'

'Le responsabilità sono da ricercarsi in anni e anni di depauoeramento del territorio'. Lo ha dichiarato la parlamentare calabrese Ncd, Dorina Bianchi
di Redazione
13 agosto 2015
12:41

“Il disastro sullo ionio cosentino deve farci tutti riflettere. Qui non c'è solo la mano della natura, improvvisa e tremendamente violenta, ma l'incuria dell'uomo. Serve una migliore gestione del territorio, un oculato controllo sulle concessioni edilizie, una maggiore manutenzione degli alvei dei fiumi”. Ad affermarlo la parlamentare calabrese Ncd, Dorina Bianchi . “Le immagini che stanno facendo il giro dei siti web e delle tv nazionali, ci mostrano un un'intera area piegata dalla furia della natura, con centinaia di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case a Rossano e Corigliano, due centri turistici ricoperti dal fango nel pieno della stagione estiva. E' chiaro che le responsabilità sono ricercarsi in anni e anni di depauperamento del territorio e, purtroppo, quanto accaduto sullo Ionio cosentino è solo l'ultimo disastro calabrese.”

 


“Come dimenticare quanto avvenuto a Crotone nel 1996 – ricorda Dorina Bianchi - a Soverato nel 2001, quando morirono anche 12 persone, e poi le alluvioni a Vibo Valentia nel 2002 a Cavallerizzo di Cerzeto nel 2005, ancora a Vibo Valentia nel 2006. Ha fatto bene il Presidente Oliverio a richiedere lo stato di calamità naturale, un sostegno che il Governo di certo non farà mancare, tanto che è oggi arriverà sulle zone colpite il Ministro Galletti, ma è prioritario sin da subito mettersi al lavoro perché il territorio calabrese – a leggere bene i dati che ci forniscono gli esperti – è in una situazione drammatica dal punto di vista del dissesto idrogelogico. 157.225 sono i calabresi residenti in aree ad elevato rischio idrogeologico, 56.029 sono gli edifici a rischio, 245 gli edifici scolastici e 15 gli edifici ospedalieri calabresi. Disastri come questi, si possono prevenire solo con un'attenta tutela, pianificazione e progettazione del territorio. E pensare che il piano di assetto idrogeologico calabrese – lo strumento di pianificazione che contiene le perimetrazioni delle aree a rischio – è fermo al 2002. Da quando è stato elaborato, in pratica, non è stato mai aggiornato".

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