Maxi inchiesta sull'alluvione del 2015 a Corigliano-Rossano, i nomi dei 195 indagati

Tra gli indagati anche Mario Oliverio e Mario Occhiuto. Nel corso dell’operazione denominata “Flumen Luto” sequestrati oltre 100 tra terreni agricoli, manufatti e fabbricati

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di Redazione
6 luglio 2018
09:28

È attesa questa mattina la conferenza stampa della maxi operazione denominata "Flumen Luto" scattata ieri all’alba nella grande città della Sibaritide, Corigliano-Rossano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta da Eugenio Facciolla, e condotta dai carabinieri forestali del Gruppo di Cosenza con il supporto dell’ottavo nucleo elicotteri di Vibo Valentia. L’operazione scaturisce dall’alluvione del 2015 che ha interessato i Comuni di Corigliano e Rossano, che provocò innumerevoli danni e per fortuna nessuna vittima. 195 complessivamente gli indagati tra appartenenti alla pubblica amministrazione, imprenditori edili e privati cittadini. Tra gli indagati anche Mario Oliverio e Mario Occhiuto come ex presidenti della Provincia di Cosenza. Indagati anche ex ed attuali amministratori,  dipendenti di Regione, Provincia e dei due ex comuni di Corigliano-Rossano, e poi ancora imprenditori e ditte.

 


Oltre 130 i militari impiegati nell’intervento, che hanno posto i sigilli agli immobili individuati dalla magistratura e che sarebbero stati al centro degli eventi alluvionali che hanno investito la città tre anni addietro. sigilli a oltre 100 tra terreni agricoli, manufatti e fabbricati che insistono negli alvei dei fiumi e nelle fasce di rispetto delle aree a rischio idrogeologico.

 

L'elenco degli indagati

COMPONENTI COMITATO TECNICO AUTORITÀ DI BACINO REGIONE CALABRIA: Giovanni Ricca, Salvatore Siviglia, Luigi Zinno, Domenico Genise, Giuseppe Iritano, Antonio Capristo, Vincenzo Marulla, Orsola Reillo, Giuseppe Calabretta, Domenico La Gamma, Eugenio Fausto Covello, Giuseppe Celsi, Domenico Catalfamo, Raffaele Niccoli, Livio Persano, Francesco Comito, Umberto Malagrinò, Gianpasquale Gatto, Francesco Nisticò, Marino Sorriso Valvo, Paolo Cappadonna, Claudio Caruso, Giuseppe Chiodo, Loredana De Ferraris, Mario Domenico De Luca, Fabbrizio Bruno Galli, Francesco Larocca, Tiziana La Pietra, Francesco Laudonio, Sergio Leonetti, Teresa Marsico, Luigi Maria Mollica, Annamaria Pellegrino, Maria Carmela Rechichi, Pietro Romano, Stefania Romanò, Olga Saraco, Antonio Servidio, Domenico Sicilia, Domenico Spadafora, Francesco Madia, Francesco Giordano, Pietro De Marco, Annarita Pulicani, Serena Doria, Vittorio Leonetti, Giuseppe Tavano, Dario Triboli, Paolo Saullo, Francesco Salomone, Giovanni Regina, Roberta Maletta, Giuliana Macaluso.

 

AMMINISTRATORI LOCALI DI ROSSANO E CORIGLIANO: Francesco Filareto, Giuseppe Antoniotti, Vincenzo Di Salvo, Giuseppe Giacomo Graziano, Pasqualina Straface, Giuseppe Geraci, Francesco Maria Saverio Favaro, Gilberto Capano, Antonio Giorgio Durante, Antonio Pisani, Franco Vercillo, Antonio Rizzuto, Francesco Basta, Giovanni Panico, Edmondo Biamonte, Francesco Bruno, Giancarlo Granata, Mario Gerardo Oliverio, Mario Occhiuto, Giuseppe Colaiacovo, Antonio Molinari, Marsio Blaiotta.

 

Indagati anche: Natale Gammuto, Fabio Pianeta, Leonardo Bonafede, Rosa Gentile, Salvatore Manfredi, Giovanni Battista Montalto, Ernesto Sallustro, Lucia La Sala, Antonietta Montalto, Francesco Montalto, Caterina Scarcella, Immacolata Policastri, Eugenio Conforti, Cosimo Acri, Elvira Toscano, Leonardo De Marco, Giovanni De Marco, Pietro De Marco, Ortenzia Curti, Giuseppina De Dominicis, Franco Gulini, Antonio Madeo, Giovanna Madeo, Filomena Marghella, Anna De Dominicis, Francesco Sisca, Maria Curti, Rosaria Fiorentino, Pietro Fiorentino, Lina De Luca, Francesco Iacino, Giuseppina Cosenza, Cosimo Zangaro, Carmelina Scarcella, Luciano Stefano Sisto, Giovanni Battista Cosenza, Rosa Cosenza, Giovanni Sisto, Pietro Francesco Cosenza, Giovanni Semeraro, Francesca Pagnotta, Angela Ripegno, Maria Luisa Piano, Luca Celico, Pasquale Lento, Pompeo Lento, Carmela Caputo, Francesco Le Pera, Antonio Rizzuti, Leonardo Rizzuti, Massimo Rizzuti, Adele Forte, Giorgio Avato, Luigi Longo, Rosa Morrone, Pasquale Arturi, Alfonso Cimino, Alberto Gobbi; Alfonso Celestino, Teresa Scura, Serafino Calabrò, Giuseppina Calabrò, Teresa Concetta Boccuti, Carmela Sapia, Maria Gisella Sapia, Antonio Corallino, Maria Lucrezia Cirillo, Raffaele Bonanno, Dorina Urso, Giuseppe Graziano, Antonio De Marco, Giuseppe Di Palma, Gian Cherubino Mauri, Ottavio Tosto, Margherita Mingrone, Antonio La Regina, Innocenza Antonella Morfù, Giovanni Lardino, Anna Lisa De Marco, Francesco Aloisio, Rosella Faraco, Mario Monaco

 

DITTE CORIGLIANO. Natale Alonia, Cataldo Russo, Agostino Madeo, Maria Filippelli, Antonio Capalbo, Luigi Sapia, Antonio Vitelli, Antonio Plastina, Giorgio Miceli, Gabriele Gallina, Pietro Paolo Oranges, Carlo Franco Villi Varani, Carmine Cofone, Alfonso Natale Piluso

DITTE ROSSANO. Cosimo Graziano, Salvatore Graziano, Luigi Marino, Gianfranco Marino, Guglielmo Calabrò, Monika Szpak, William Grimoli, Vincenzo Lapietra, Angelo Cicero.

 

A tutti, e a vario titolo, vengono contestati reati connessi al gravissimo dissesto idrogeologico di numerose zone del territorio.

 

Facciolla: «Territorio violentato»

«Abbiamo sequestrato terreni, fabbricati, interi condomini, servizi commerciali e anche piazze». Lo dice all'Agi il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. «A Corigliano c'è una piazza che è completamente abusiva, fatta in spregio al territorio - dice Facciolla - hanno costruito nel fiume, hanno chiuso un intero alveo di 16 metri, riducendolo a due metri, per fare piazze e palazzi, favorendo certamente qualcuno. Il territorio è stato violentato, ed è venuta a galla questa situazione proprio per i danni che ci sono stati - dice ancora Facciolla - e, mi spiace dirlo, l'alluvione è stata l'occasione per evidenziare quello che è stato fatto, o non fatto, negli anni. Gli indagati riguardano anche le amministrazioni comunali di Corigliano e Rossano, ma anche l'Amministrazione provinciale di Cosenza - dice Facciolla - funzionari e anche esponenti politici, perchè queste situazioni si legano a questioni elettorali, creano consenso, e le notifiche sono ancora in corso. Questo è un primo troncone, ma chiuderemo un altro grosso troncone dell'inchiesta - conclude -entro settembre».

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