A Corigliano-Rossano “vietato” morire: cimiteri al collasso e sepolture a rischio

Gli spazi delle aree cimiteriale sono ormai in esaurimento. A Corigliano nell'inverno scorso le bare sono rimaste 'in sala d'attesa' per circa un mese. A Rossano, invece, si prospetta la medesima situazione se non verranno assunte presto decisioni risolutive

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di Marco  Lefosse
29 settembre 2018
09:56

A Corigliano-Rossano è vietato morire. Non che la cosa possa dispiacere (per ovvie ragioni!) ma il dato allarmante è che i cimiteri stanno per esaurire la loro capienza. Tutto questo mentre le Istituzioni continuano a dimenarsi sul da farsi ma rimanendo inspiegabilmente immobili. Certamente gli spazi cimiteriali saranno uno dei tori che il primo governo civico della nuova Città dovrà prendere dalle corna se non vorrà trovarsi, nell’arco di pochi mesi, con i feretri davanti alle porte del camposanto e senza una degna sepoltura.

Due cimiteri e posti esauriti

La Polìs della Sibaritide, a seguito della fusione, si trova ad avere due aree cimiteriali: una a servizio dell’area di Corigliano, l’altra per quella di Rossano. Nell’inverno scorso, prima che le due municipalità si unissero, il caso scoppia nella comunità coriglianese. Dove oltre una decina di bare hanno stazionato per quasi un mese nella “sala d’attesa” del cimitero prima di trovare il doveroso rispetto nella quiete, in attesa che il comune realizzasse poi dei nuovi loculi.


Ma se Sparta piange, Atene sicuramente non ride. A Rossano, infatti, si è continuato a tumulare solo perché l’ex Comune ha deciso di innalzare veri e propri palazzi di loculi. Si pensi che nell’area nuova del camposanto rossanese alcuni dei plinti di cemento che ospitano nicchie ed ossari sono arrivati a raggiungere anche il settimo piano, costringendo amici e familiari dei defunti a rocamboleschi giri per arrivare fino alla tomba dei loro cari. E tutto questo perché il suolo è esaurito.

A Rossano loculi per altri due anni, poi non c’è più spazio

Insomma, soluzioni tampone. Che anch’esse stanno per esaurirsi. Da una stima fatta attraverso dati ufficiali del nuovo comune, si prospetta che nell’arco di due anni saranno esauriti gli ultimi 800 loculi (alcuni già costruiti altri in fase di ultimazione). Poi che si fa? Nell’attuale perimetro cimiteriale non c’è più spazio. Una situazione critica che – da alcune voci interne al municipio – sarebbe già stata sottoposta all’attenzione della Commissione prefettizia per valutare il da farsi.

L’ampliamento del cimitero l’unica via possibile

Di soluzioni al vaglio, per risolvere la questione cimiteriale, ce ne sarebbero ma la più percorribile e logica sembrerebbe quella dell’ampliamento dell’attuale cimitero, dal momento che ci sono spazi e possibilità per farlo. Da anni, ormai (dal 2009 per l’esattezza), si pensa a come sopravvenire all’esaurimento degli spazi del camposanto. Tante le idee portate sui tavoli dell’ufficio tecnico comunale, persino quella della realizzazione di una nuova area cimiteriale ma abbandonata perché troppo costosa oltre che andrebbe a creare un secondo sepolcreto che, di fatto, nessuno vuole. Sostanzialmente per non creare discriminazioni e perché - almeno da queste parti e non solo - c’è il credo che i defunti debbano stare tutti insieme. Inoltre, costruire un nuovo “luogo di quiete” significherebbe abbandonare quello esistente. Che, tra le altre cose, gode di una zona monumentale tra le più belle in Calabria con cappelle gentilizie, viali e arboreti che rappresentano, seppur nella tristezza dei luoghi, un pezzo di storia della comunità rossanese.

Insomma, ampliare l’esistente cimitero di Rossano, così come anche quello di Corigliano, sembrerebbe l’unica via possibile e reale da percorrere.

 

Giornalista
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