'Ndrangheta, beni per 1,2 milioni di euro sequestrati a Gioiosa Jonica

Destinatario del provvedimento Rocco Demasi ritenuto vicino alla cosca Guardini. Sigilli a fabbricati, terreni e mezzi. L'operazione condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Dda

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di Redazione
24 ottobre 2018
08:31

Beni per oltre 1 miliardo 200.000 euro sono stati sequestrati dagli uomini del comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla Dda reggina, a Rocco Demasi, ritenuto legato alla cosca di 'ndrangheta dei "Giardini" di Gioiosa Jonica, gruppo criminale riconducile alla cosca Ursino-Macrì. Fra i beni sequestrati, il patrimonio aziendale di una ditta di ferramenta di Gioiosa Jonica (Rc): 12 fabbricati e 7 terreni ubicati sempre a Gioiosa Jonica; 4 autoveicoli, 2 motocicli e 3 polizze assicurative. 

Le indagini

Il provvedimento è scaturito dall'operazione "Typographic", condotta dal gruppo della Guardia di Finanza di Locri nel 2016 con l'esecuzione di 25 provvedimenti restrittivi ed il sequestro di 13 fra imprese, società, unità immobiliari, terreni, autoveicoli e conti correnti bancari. De Masi fu fermato perchè ritenuto responsabile, tra l'altro, di associazione per delinquere di stampo mafioso. I collaboratori di giustizia lo avevano indicato come appartenente alla 'ndrangheta di Gioiosa Jonica, puntualizzandone l'importanza nel contesto criminale gioiosano. Il fratello di Demasi, Giorgio, e' inoltre indicato come capo locale dei Giardini, appartenente alla "società maggiore". 



Le indagini a carattere patrimoniale, condotte attraverso la ricostruzione e l'analisi delle transazioni economiche e finanziarie operate negli ultimi 20 anni da Demasi e dal suo nucleo familiare, avrebbero consentito l'individuazione di patrimoni il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto a quanto dichiarato ai fini delle imposte sui redditi, nonchè le fonti illecite da cui derivavano. Su richiesta del procuratore aggiunto Gaetano Paci e del sostituto procuratore Simona Ferraiuolo, la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro eseguito stamani, per un valore complessivo stimato in 1.224.615 euro. 

 

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