Incendio a Cosenza, le parola di Vincenzo Massimo Pezzuto

Le vittime e il loro stato psichico, spiega il professionista, erano conosciuti da tutti da più di 30 anni
di Redazione
20 agosto 2017
20:03

Riportiamo il commento di Vincenzo Massimo Pezzuto sul dramma incendio a Cosenza.


Rompo il silenzio, che invece avrebbe dovuto caratterizzare questo vicenda nel pieno rispetto delle tre vite spezzate e del rammarico per la perdita di una grande patrimonio artistico e letterario della Città di Cosenza. Rompo il silenzio perché non è plausibile che in un momento in cui la comunità dovrebbe essere unita, alcuni soggetti utilizzano la vicenda in modo strumentale per attaccare chiaramente chi amministra il Comune di Cosenza. Le vittime e il loro stato psichico erano conosciuti da tutti da più di 30 anni. Innumerevoli TSO sono stati applicati senza che vi sia stato alcun miglioramento, nel pieno 'rispetto' dell'infficacia dello strumento.


La situazione deve farci riflettere e non poco. La legge Basaglia (180/1978) ha (giustamente) chiuso i manicomi, veri e propri lager, ma al contempo non ha previsto una rete territoriale strutturata e adeguata per sostenere il problema di chi è affetto da patologia psychiatriche. Si tratta di soggetti che necessitano di un sostegno h24, in strutture adeguate, non di essere catapultati in società come se nulla fosse.

 
Attualmente le cure, impartite dal SSN (Es. CIM), sono quasi volontarie e circoscritte ad orari d'ufficio. Si interviene in maniera coatta solo nel caso degli invasivi TSO, ai quali segue un breve ricovero in reparto psichiatrico.
Per il resto c'è il nulla. RISULTATI? Nessuno. Vi sono interi nuclei familiari all'interno delle quali le patologie psychiatriche si sono estese anche ai componenti 'sani' e tramandate.  Questo perché? Dal 1978 si è deciso che in Italia il SSN non dovesse occuparsi h24 dei soggetti affetti da disturbi mentali.

 
Non dico che il SSN dovrebbe occuparsi, come fatto in passato, in violazione dei diritti umani. Ma è chiaro che serve una tutela h24 per tali soggetti da parte di strutture professionalmente e strutturalmente adibite. 
Ed in Italia le risorse umane non mancano di sicuro. In ultimo mi giova rammentare che cosa accaduto, poteva anche verificarsi in qualsiasi condominio del centro città, magari coinvolgendo in rogo tantine di famiglie, perché ha motivazioni psico-sociali più che strutturali.

 
Invece di sentenziare, visto che gli interventi sanitari sono di competenza del sistema sanitario regionale, chi ha un ruolo istituzionale a livello regionale dovrebbe adoperarsi per sopperire alla legge vuota del diritto 180 e creare condizioni territoriali supportano in modo strutturato disagi Psichiatrico per tutto l'arco della giornata.
 
 
 
 
 
Vincenzo Massimo Pezzuto - Esperto nella gestione delle Pubbliche Amministrazioni

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