'Ndrangheta: narcotrafficante latitante arrestato in Colombia

Si tratta di Domenico Trimboli, detto Pasquale, 60 anni, considerato un narcotrafficante ed uno dei latitanti più pericolosi in Italia. E’ stato arrestato nei pressi di Medellin, in Colombia.
4 giugno 2014
00:00

REGGIO CALABRIA - Il latitante Domenico Trimboli, detto Pasquale, 60 anni, nato a Buenos Aires (Argentina), considerato esponente di rilievo della 'ndrangheta ed inserito nell'elenco dei latitanti pericolosi in Italia, e' stato arrestato nel municipio di Caldas, nei pressi di Medellin (Colombia).

 


Ricercato dal 2009. Da oltreoceano, il latitante continuava ad organizzare la spedizione di ingenti quantitativi di cocaina verso il mercato europeo ed italiano, in favore delle cosche joniche-reggine. Latitante dal 2009, quando si era sottratto ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria per traffico di stupefacenti, era inserito nell'elenco dei ricercati pericolosi.

 

Pluripregiudicato. Trimboli, con precedenti per detenzione abusiva di armi, ma soprattutto per traffico di sostanze stupefacenti, gia' nel 1992, era stato arrestato a Fiumicino, nell'aeroporto internazionale "Leonardo da Vinci", poiché colpito da un provvedimento di unificazione degli Ordini di esecuzione, emessi dalla Corte d'Appello di Milano e dalla Corte di Assise di Lugano (Svizzera) per espiare pene residue per traffico di stupefacenti. Qualche anno dopo, nel luglio 1997, a seguito dell'operazione "Domingo", condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria era stato nuovamente arrestato insieme ad altri 14 indagati di origine calabrese e colombiana responsabili di traffico di stupefacenti in esecuzione di un'ordinanza di custodia in carcere emesso dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria. Trimboli, secondo l'accusa, costituiva l'elemento di raccordo tra i gruppi fornitori colombiani e le cosche jonico-reggine della 'ndrangheta, funzionale al traffico di ingenti quantitativi di droga dal Sud America all'Europa.

 

La condanna. Non appena estradato in Italia, dovrà scontare una condanna, in via definitiva, alla pena di anni 12 di reclusione, 40.000 euro di multa e 3 anni di libertà vigilata, per un cumulo di pene relative a delitti in materia di droga, commessi in Italia ed all'estero.

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