VIBO, PROVINCIA ALLO SBANDO: MARIO CICLOSI SALUTA E GETTA LA SPUGNA

Il commissario straordinario lascia dopo due anni la guida dell'ente. «È giunto il momento - ha detto Ciclosi - di farmi da parte. Il mio compito qui è finito».
21 giugno 2014
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VIBO VALENTIA - Lo spunto lo dà il Partito Democratico le cui critiche si trasformano in un assist per Mario Ciclosi e, per qualcuno, anche in un clamoroso autogol. Il commissario straordinario della Provincia di Vibo Valentia sembra non voler infierire, ma risponde punto su punto e si limita ad osservare che il buco dei debiti fuori bilancio accertato è, ad oggi, di 35 milioni di euro. Una voragine prodotta non certamente dalla gestione commissariale. Mario Ciclosi però non intende farsi strumentalizzare, né vuole partecipare a quelli che definisce i giochini della politica.  

 


Addio. Le critiche del Pd finiscono ben presto ai margini. La conferenza stampa si trasforma in una sorta di bilancio dell’era commissariale e si scopre che la gestione di Mario Ciclosi è ormai all’epilogo. Il commissario straordinario annuncia infatti l’addio. Non senza amarezza e rammarico per quello che si poteva fare e non si è fatto. Colpa del dissesto finanziario e dei vincoli imposti dal patto di stabilità. “È giunto il momento - ha detto Ciclosi - di farmi da parte. Il mio compito qui è finito. Non vedo cos'altro potrei fare per questo ente oltre a tutto ciò che ho fatto fino ad oggi”

 

 

Riequilibrio dei conti. E’ un uomo solo al comando Mario Ciclosi, condizione aggravatasi con l’entrata in vigore della legge 56: niente più sub-commissari e nessuna possibilità di rimpiazzare i dirigenti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da allora, da aprile, le valige sono pronte. Addio solo posticipato per chiudere il bilancio e riequilibrare i conti. Ore che, almeno sotto questo aspetto tutto torna, per Ciclosi è tempo di saluti.

 

 

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