Via libera alla legge che impone la vaccinazione obbligatoria nelle scuole materne

Commentando l’approvazione delle legge regionale la presidente dell’associazione Infanzia Adolescenza G. Rodari, Monica Zinno: «Investire nella salute dei bambini promuove equità e giustizia sociale. Adesso occorre fare rete e sensibilizzare i genitori»
21 febbraio 2017
12:16
Via alla legge che impone la vaccinazione obbligatoria
Via alla legge che impone la vaccinazione obbligatoria

«Investire nella salute dei bambini piccoli e? un'iniziativa politica che promuove l’equità e la giustizia sociale e, allo stesso tempo, la produttività nell’economia e nella società in generale».


È quanto afferma Monica Zinno, presidente dell’associazione Infanzia Adolescenza G. Rodari, commentando l’approvazione della legge regionale che impone la vaccinazione nelle scuole materne anche in Calabria.



«Si sta verificando – sottolinea Monica Zinno - un grande cambiamento nel modo in cui i bambini vengono cresciuti. La cura dei bambini piccoli, dopo essere stata per secoli una questione prevalentemente privata e familiare, adesso si sta trasformando in larga misura in un’attività esterna alla famiglia in cui sono sempre più coinvolti i governi. La maggioranza della generazioni adesso in fase di crescita e? la prima a trascorrere gran parte della prima infanzia non nella propria casa, in famiglia, ma in strutture esterne. Tale requisito d’accesso per i nidi è appunto stato introdotto perché i bambini e le bambine che frequentano delle comunità hanno un maggior rischio di contrarre malattie infettive, rischio che aumenta notevolmente in presenza di basse coperture vaccinali, dal momento che virus e batteri circolano maggiormente. Dunque, è importante vaccinare per proteggere tutti i bambini (in forza della cosiddetta “immunità di gregge”, o herd immunity), a maggior ragione i più deboli (immunodepressi, con gravi patologie croniche, affetti da tumori): per loro l’unica possibilità di frequentare la collettività è che tutti gli altri siano vaccinati.


La formazione dei genitori – precisa Monica Zinno - a questi temi dovrebbe iniziare, durante i corsi in preparazione al parto, ma si potrebbe trovare un momento per parlarne anche durante la degenza in ospedale, dopo la nascita del bambino. È importante che tutti questi incontri siano sostenuti da materiale informativo ben fatto, trasparente, come a qualunque altra pratica. per l’accesso al nido si potrebbe cominciare a rendere obbligatorio per l’iscrizione uno o più incontri (non conferenze frontali, ma sempre aperte al dialogo) con personale esperto su questi temi. E perché, nella stessa occasione, non allestire anche un punto di vaccinazione, o comunque, a seconda dei contesti, Insomma, di strade ce ne sono tante. Anzi, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, gli interventi più efficaci sono quelli che agiscono su più fronti e che si basano sul dialogo con i loro destinatari. Aiuta, a questo proposito, ricordare che non ci si trova in presenza di genitori ansiosi, si tratta di far capire loro che i vaccini sono una preziosa opportunità che viene offerta loro».

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