Santuario di Polsi: don Antonio Saraco è il nuovo rettore

Il vescovo ha accolto le richieste di dispensa di don Pino Strangio, storico responsabile, coinvolto in alcune inchieste della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria
di Redazione
28 gennaio 2017
17:51
Immagine di processione in occasione della festa della Madonna di Polsi
Immagine di processione in occasione della festa della Madonna di Polsi

Don Pino Strangio, coinvolto in alcune inchieste della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ed a cui, nei giorni scorsi, è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini, non è più il parroco del Santuario di Polsi.

 


Lo ha deciso il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, monsignore Francesco Oliva, accogliendo la richiesta di dispensa avanzata dallo stesso don Pino. Il sacerdote è stato sostituito da don Antonio Saraco, parroco di Ardore Marina. In una nota della Diocesi si evidenzia che stamattina monsignor Francesco Oliva ha incontrato i due sacerdoti, ai quali ha consegnato la lettera con cui li informa dei provvedimenti adottati. Il vescovo definisce il momento come «tanto delicato per la vita del nostro Santuario diocesano di Polsi».

 

Nel ringraziare don Pino, che ha guidato il Santuario di Polsi per quasi venti anni, il vescovo ha scritto: «Hai custodito il Santuario, proteggendolo dai tanti pericoli che "l'aspro monte" nasconde in sé, valorizzandone l'indole accogliente e sapendo ovviare alle difficoltà dovute alle vie di accesso sempre precarie e soggette alle intemperie della stagione invernale. Un Santuario come il nostro merita vie di accesso più agevoli e sicure, che non mettano a repentaglio l'incolumità' di tanti pellegrini e carovane, che da ogni parte vengono a rendere omaggio a Maria. Il Signore ricompensi te ed i tuoi collaboratori per il sevizio svolto».

 

Rivolgendosi al neo parroco di Polsi, Oliva ha affermato: "A te, don Tonino, viene consegnata un'eredità di fede, tradizione, arte, storia e cultura, che sarai chiamato a conoscere, amare e servire. Polsi e' nel cuore dell'Aspromonte e della Calabria. Grembo di una Madre che nel corso dei secoli ha accolto e rigenerato tanti suoi figli, ma che ha anche sofferto per le profanazioni subite a causa di fatti e misfatti, di complicità e sangue versato da gente senza scrupoli, in nome spesso di una religiosità deviata e non vera». (Agi)

 

 

 

 

 

 

 

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