La nuova tendopoli di San Ferdinando costerebbe 624.000 euro all'anno

Ecco in esclusiva il documento elaborato dal Comune e trasmesso al Ministero che ora verificherà se è finanziabile o no
di Agostino Pantano
17 febbraio 2017
14:10
La tendopoli di San Ferdinando
La tendopoli di San Ferdinando

Ipotizza un costo di 624.000 all’anno il progetto per la gestione della nuova tendopoli, trasmesso in queste ore dal Comune di San Ferdinando alla Prefettura di Reggio Calabria. Un Piano dettagliato in 8 cartelle, precedute da una premessa politica molto critica verso la situazione attuale, che ora è al vaglio degli uffici del ministero dell’Interno. Il sindaco Andrea Tripodi, che assieme alla giunta ha voluto dare all’iter un’accelerazione significativa, è riuscito ad ottenere un primo consenso di massima circa la necessità di dotare il sito di un sistema di videosorveglianza, con una vigilanza attiva ai varchi in modo che ogni accesso avvenga solo su autorizzazione. Nella nuova tendopoli si prevede di ospitare un numero massimo di 500 migranti e per organizzare i vari servizi previsti si ipotizza di impiegare 16 addetti che verrebbero retribuiti.

 


Il documento. Nel documento trasmesso dall’amministrazione comunale anche a seguito di un importante lavoro di elaborazione curato dall’assessore Luca Gaetano, si individuano 4 “zone funzionali” da gestire nel campo: un ingresso presidiato giorno e notte, una segreteria che tiene il registro degli accessi, la zona dei servizi e l’attendamento vero e proprio. Nel Piano che ora dovrà essere valutato ed eventualmente autorizzato, si ipotizza la creazione di una cucina con mensa – per la somministrazione dei pasti a prezzi ridotti – di una infermeria, di una lavanderia e di diversi luoghi di culto. Si pensa quindi ad una struttura che sia il segno di una vera accoglienza di lavoratori stagionali che arriverebbero ogni anno in coincidenza con la raccolta degli agrumi.

 

Il prefetto Michele Di Bari recentemente ha ribadito l’intenzione di coinvolgere nella gestione del campo Croce rossa, Emergency, Medici per i Diritti umani e Caritas, sottoscrittori del protocollo del 2016 che, come si ricorderà, coinvolge anche la Protezione civile regionale, la città metropolitana di Reggio Calabria e il Comune di Rosarno.

 

Agostino Pantano

Giornalista
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