L’anniversario

Dalla lotta al terrorismo in Cecenia alla denazificazione dell’Ucraina, le denunce profetiche di Anna Politkovskaja

Avrebbe raccontato con lo stesso coraggio anche la "nuova guerra" della Russia di Putin. A Mosca, 18 anni fa, il suo assassinio ancora senza mandanti. Alle 18 a Milano il tributo in memoria dell'associazione AnnaViva

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di Anna Foti
7 ottobre 2024
12:45

Coraggiose e puntuali le sue inchieste sulla guerra in Cecenia e sulle violenze dell'esercito russo, di cui riferiva proprio al suo caporedattore, scrittore e giornalista tra i più grandi oppositori di Vladimir Putin, Dmitry Muratov nel 2021 insignito del premio Nobel per la Pace, che dedicò all'indimenticata sua reporter. Il ruolo di unica testata russa libera, in grado di informare dove regnano corruzione, violenza e connivenza, conquistato da Novaja Gazeta si deve certamente al lavoro prezioso svolto da Anna Politkoskaja.


Mosca, 7 ottobre del 2006: un corpo di donna raggiunto da quattro colpi di pistola, di cui uno alla testa, giace a terra davanti all’ascensore con ciò che resta di una busta della spesa. Anna stava rientrando a casa e, di lì a breve, avrebbe pubblicato un’altra inchiesta accurata e scomoda sul conflitto russo-ceceno. Il suo assassino è stato il primo di una lunga catena di crimini e impunità del regime di Putin.

Nata a New York, figlia due diplomatici sovietici di origine ucraina, Anna Stefanovna Politkovskaja, aveva da poco compiuto 48 anni. Aveva iniziato il lavoro di cronista nel 1982 nel giornale Izvestija per poi proseguire, dal 1994 al 1999, come responsabile della Sezione Emergenze/Incidenti diretta da Egor Jakovlev. Dal 1999 era autorevole firma del quotidiano indipendente Novaja Gazeta di Mosca.

Il tributo di AnnaViva a Milano

«Ricorrono, oggi, i 18 anni dalla morte di Anna Politkovskaja. L'associazione AnnaViva, nella cornice del Giardino Anna Stepanovna Politkovskaja di Milano, promuove alle ore 18 un momento di memoria in coincidenza con il giorno in cui la libertà di stampa è morta in Russia. Politkovskaja aveva raccontato la seconda guerra cecena e i soprusi dell’esercito russo: esecuzioni di massa, rapimenti, torture, stupri, commessi in nome della “lotta al terrorismo”. Oggi gli stessi crimini vengono commessi in nome della “lotta alla denazificazione” Anna Politkovskaja ci aveva avvertiti ma noi non abbiamo capito. "Loro" sì e l’hanno fatta tacere per sempre». È quanto dichiara in una nota AnnaViva, associazione impegnata a promuovere la libertà di stampa e la tutela dei diritti umani nell’Est Europa. Continua a leggere su IlReggino.it.

Giornalista
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