Riflessioni amare

La lettera del docente calabrese Barilaro apre il dibattito sul futuro della scuola: «Serve una grande riforma»

Centinaia di commenti e reazioni alle dichiarazioni del professore in servizio in un istituto in provincia di Vicenza. Molti colleghi in linea con il suo sfogo: «È la burocratizzazione dell’anima»

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di Franco Laratta
13 giugno 2024
11:01
 Giuseppe Barilaro
Giuseppe Barilaro

C’è tanta amarezza nel giovane docente calabrese, Giuseppe Barilaro, che fra l’altro è un affermato artista conosciuto a livello internazionale. 

Una sua lettera aperta, pubblicata da Lacnews24 ha provocato centinaia di reazioni e decine di migliaia di visualizzazioni. Barilaro, calabrese in servizio in una scuola del Nord, scrive: «Non mi piace la scuola, non funziona», «non esiste rigore, non esiste una linea guida, non esiste niente. Non è colpa dei ragazzi, siamo noi, alcuni di noi, purtroppo».


Il prof Barilaro, docente in provincia di Vicenza, ama la scuola, ma il suo giudizio è molto duro: «Lo Stato ci sta radendo al suolo, non sappiamo gestire le nostre forze, stiamo pagando per restare a galla».

Continua Barilaro «Non c’è empatia, vedo abbattersi sui ragazzi le frustrazioni dei colleghi, il terrore della felicità. Lezioni fatte senza amore, nessuna preparazione a riguardo, scritti rubati dai social e lezioni svolte su YouTube».

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Le reazioni

Poi ancora più amaro: «Gli studenti non sono certo innocenti. Hanno anche le loro colpe, sono abituati al mondo facile, gli stiamo regalando l’illusione che tutto sia dovuto».

 La dura critica del docente viene ripresa da OrizzonteScuola.it  e fa il giro dei social. Condivisioni amare da decine di docenti: «Caro Giuseppe, hai fotografato quello che purtroppo da qualche anno a questa parte è il mondo della scuola. I docenti si limitano al compitino ministeriale per dovere e non operano con passione. Sui programmi stendiamo un velo pietoso. Credo sia l’unica istituzione che non si adegui ai tempi mutati ed al loro linguaggio insistendo su anacronistici ed inutili insegnamenti che non attraggono gli studenti».

E poi ancora un altro docente: «Purtroppo la scuola di oggi uccide qualsivoglia impeto vitale. La curiosità, la voglia, il desiderio. Tutti nemici da combattere. E noi, che la pensiamo diversamente, siamo ancora più fastidiosi».

E infine: «Assurdo e paradossale, kafkiano, lavorare dicendo di fare tutto il contrario di quello che realmente si fa. La burocratizzazione dell'anima... Tanto lo abbiamo scritto sul registro, va a finire che ci crediamo pure».

La riforma della scuola 

Ma alla fine tutti, nei commenti, chiedono un profondo cambiamento nella scuola, nella speranza che i ragazzi tornino presto al centro dell’interesse, superando così l’attuale profondo stato di arretratezza della scuola italiana. Soddisfatto il prof. Barilaro: «Almeno la mia denuncia è servita ad aprire un dibattito. Ma dobbiamo andare avanti, perché nella scuola è urgente una grande riforma, anzi una rivoluzione. Lo dobbiamo ai ragazzi». 

 

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