Il caso

La Calabria degli autovelox, macché dissuasori di velocità: ecco le “nuove cartoline di auguri” dei Comuni per fare cassa

Molti turisti lamentano un vero e proprio modus operandi degli enti locali: «Sessanta euro di multa per aver superato il limite di sei km». Tanti segnalano la difficoltà nell’individuare la segnaletica e soprattutto inizio e fine della zona sotto controllo

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di Franco Laratta
5 ottobre 2024
09:42

La Calabria degli autovelox. Un’immagine negativa per i turisti e quanti apprezzano le meraviglie dei nostri borghi. Quelli che durante l’estate hanno visitato la nostra terra, si vedono recapitare in questi giorni le "cartoline di auguri" con tanto di bollettini di conto corrente. Un ricordo molto antipatico, anzi di cattivo gusto.

I turisti scrivono, si lamentano: «Per sei chilometri in più mi chiedono 55 euro di multa per avere superato i limiti». Tanti segnalano la difficoltà nell’individuare la segnaletica e soprattutto inizio e fine della zona sotto controllo. Tutti accusano i Comuni di non avere a cuore la sicurezza degli automobilisti o dei cittadini, ma esclusivamente la cassa dell'ente stesso.
E c’è chi racconta di «un tratto di 30 km lungo la 107 silana crotonese sui cui si trova prima un tutor, subito dopo un pattuglia della polizia stradale, infine una decina di chilometri controllati in modalità dinamica: cioè con un’auto che insegue gli automobilisti».  Abbiamo davvero passato ogni limite.
E così  i turisti che intendono andare in uno dei tanto decantati borghi calabresi, rischiano seriamente di dover pagare una sovrattassa al Comune di turno. 


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Una "strage" l’ha compiuta il bellissimo borgo di Pizzo. «Per sette km oltre il limite, cosa che nemmeno il contachilometri segnala, mi è arrivata a casa una multa di circa 60 €»,  lamenta un turista lombardo. E in tanti denunciano la stessa cosa.
Sono questi 60 € che rovinano l’immagine di una terra accogliente. E anche a Pizzo non c’entra nulla la sicurezza. Perché se fosse veramente questo il motivo, sarebbe bastato qualche dosso lungo il tratto stradale interessato. Ma ovunque la ragione è solo una: fare cassa. Tanto che ormai i comuni fanno a gara per installare i famigerati autovelox. Fissi, mobili, tutor e scout speed.

Da qualche settimana una parte di questi "dissuasori" è stata bloccata, perché abusivi, perché non in regola, ma soprattutto perché non c’entrano nulla con la sicurezza stradale. Chi pensa di andare a gustare un bel tartufo di Pizzo e poi visitare lo splendido castello di Murat, deve essere pronto a lasciare una bella mancia al comune.
E guardate che c’è poco da ridere.

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