L’allarme

Giornata contro le droghe, la Casa del Sole di Reggio: «Tossicodipendenza sempre più trasversale e difficile da riconoscere»

La comunità terapeutica più antica della Calabria, sita della zona collinare di Gallina, da quarant'anni si occupa del fenomeno ancora grave, latente e diffuso tra sostanze sempre più dannose e l'allarme Fentanyl

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di Anna Foti
26 giugno 2024
20:34

Ricorre oggi, 26 giugno, la giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, istituita dall’Onu nel 1987, per sensibilizzare rispetto a un fenomeno pericolosamente sottovalutato, trasversale e sempre più difficile da riconoscere, ossia l'abuso di droga.

«Oggi le persone tossicodipendenti sono più invisibili. L'eroinomane di una volta era riconoscibile. Chi oggi fa uso di droghe sintetiche riesce restare in ombra fino a quando la situazione raggiunge livelli di dipendenza gravissimi. È molto più difficile intervenire. Anche di cocaina, la cosiddetta droga dei ricchi, c'è oggi un abuso pazzesco» È quanto ha dichiarato Giuseppe Di Costanzo, presidente della cooperativa sociale La Casa del Sole di Gallina, Reggio Calabria.


«La piaga della tossicodipendenza è, dunque, tutt'altro che debellata. La questione è ancora seria e costituisce un grave pericolo sociale. Ciò che oggi sta cambiando è lo scenario delle droghe sintetiche. In Italia - ha evidenziato - Giuseppe Di Costanzo - preoccupa la circolazione del Fentanyl, una droga micidiale che se aggiunta al crack amplifica la sua dannosità. Dal nostro osservatorio occorre stare molto vigili».

La comunità terapeutica, la più antica della Calabria, sorta nel 1985 in un bene concesso in comodato d'uso gratuito dal Centro Italiano Femminile è stata la prima tappa del recente tour della viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci.

«Abbiamo osservato che i ragazzi, malgrado abbiano le dovute conoscenze sul fenomeno, comunque cerchino sempre di approcciarsi all’uso di sostanze. Abbiamo notato, altresì, che ci sono dei breakdown anche intorno ai quarant’anni, dovuti probabilmente delle crisi di mezza età. Nel tempo abbiamo potuto constatare che anche il quarantenne che non aveva mai avuto esperienza di uso di droghe in età evolutiva, si approccia proprio in un’età molto più matura». Così la psicoterapeuta Rosa Calabró, componente dello staff terapeutico della Casa del sole.

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Giornalista
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