Simbolo di resilienza

Un patrimonio da salvaguardare: nel Vibonese occhi puntati sulle costruzioni in terra cruda

VIDEO | A Brattirò esperti a confronto sulle tradizionali case costruite con mattoni di fango. Presenti architetti e ingegneri ma non solo, per parlare della loro valorizzazione e di un possibile riutilizzo anche in chiave turistica

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di Saverio Caracciolo
30 giugno 2024
15:03

L'importanza di salvaguardare e valorizzare l'identità di un territorio, passando anche dalle tipiche costruzioni in terra cruda. Proprio le tradizionali case costruite con i mattoni di fango essiccati al sole sono state al centro dell'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Brattirò, nel Vibonese, che ha visto a confronto diversi esperti. 


Ad organizzarlo, l’associazione Città della Terra Cruda, in collaborazione con il professore Rosario Chimirri del Dipartimento di Ingegneria civile dell'Università della Calabria. Erano presenti esponenti del mondo scientifico ed esperti del settore, che hanno incontrato tecnici-professionisti, amministratori locali, operatori turistici e cittadini interessati, con l’obiettivo di far conoscere le peculiarità e le potenzialità di queste architetture storiche, proponendo una loto possibile valorizzazione, nel rispetto delle tradizioni costruttive e delle innovazioni tecnologiche, in ottica relazionale, estetico compositiva e di sicurezza abitativa antisismica, schiudendo le frontiere della bioarchitettura, della sostenibilità e della resilienza dei territori.

Sono intervenuti Rosario Chimirri, Fabio Foti, Teresa Mazzei, Marco Sideri, Antonio Varrà e Walter Secci. Per gli architetti e gli ingegneri sono stati riconosciuti 4 crediti formativi professionali. L'incontro è stato preceduto dalla proiezione del Docu-film "La terra cruda in Italia" di Alonso Crespo, che in Calabria ha visto il coinvolgimento dei comuni di Dasà e Acquaro. Il progetto di Città della Terra Cruda, reso possibile grazie al contributo della Regione Sardegna, è un viaggio nelle regioni italiane della terra cruda, Calabria, Basilicata, Veneto, Piemonte, Toscana, Marche, Abruzzo e Sardegna e un resoconto dei vent'anni di lavoro svolto in collaborazione con Università, associazioni professionisti e artigiani. Il tutto si è svolto nella splendida cornice del Resort Il Canto di Kokopelli, in particolare nelle sale del Ristorante 'Le breste', che rappresenta una delle pochissime architetture storiche in terra cruda della regione restaurata secondo tecniche tradizionali.

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