Con la chiusura della galleria del Sansinato ora Catanzaro pensa a una strada alternativa, allo studio un piano di fattibilità

A Catanzaro si fa strada - è proprio il caso di dire - l'idea di una via d'accesso alternativa alla storica galleria del Sansinato, nel tempo poi raddoppiata. Oggi la galleria è chiusa in direzione Catanzaro per lavori.

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di Redazione Attualità

L’esigenza non è nuova e risale al progetto della cittadella regionale di circa vent’anni fa. Il capoluogo di regione pensa infatti da tempo ad un bypass stradale in grado di collegare il centro città con la vallata del Corace e quindi anche policlinico, università e statale dei Due Mari, quella che conduce allo snodo strategico lametino autostrada-aeroporto-stazione ferroviaria.

Il collegamento con i quartieri sud e Lido è ormai infatti garantito dalla nuova strada a quattro corsie che conduce rapidamente agli insediamenti politici, sanitari, universitari e industriali della zona di Germaneto.

Tavolo di fattibilità

Per chi frequenta scuole, uffici e caserme nel centro l'esigenza è divenuta urgente in considerazione dei lavori di ammodernamento alla galleria simbolo dell’entrata nella città di Catanzaro.  Il tunnel principale sarà soggetto infatti a lunghi lavori di riassestamento strutturale che Anas conta di portare a termine in 18 mesi con un budget di ben 12 milioni di euro. Un periodo durante il quale l’entrata e l’uscita dal capoluogo di regione saranno caratterizzati da sicuri disagi per migliaia di automobilisti che ogni giorno potranno usufruire di una sola corsia per senso di marcia. Per questa ragione il sindaco Nicola Fiorita ha rispolverato la vecchia idea che vuole discutere nei prossimi giorni in una riunione apposita con Anas, provincia e regione  

Bretella già ipotizzata

Il tracciato più diretto era stato già individuato con un innesto dalla tangenziale Ovest, all’altezza della rotonda di S. Antonio verso la zona di Germaneto. Pochi chilometri di bretella in grado di ridurre le distanze tra l’ex Pugliese-Ciaccio ed il Policlinico, i due presidi  dell’unica azienda ospedaliera Dulbecco e ricongiungere al centro città gli uffici regionali.

Ai tecnici dei vari enti il compito poi di valutarne la fattibilità per poi passare alla sostenibilità finanziaria.