Rizziconi, quelle bombe ecologiche che minacciano l’agricoltura

VIDEO | In contrada dell’Olmolongo masse informi di rifiuti fanno da sfondo ai trattori che lavorano la terra a poche decine di metri. La denuncia del consigliere Anastasi

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di Francesco Altomonte
26 novembre 2018
11:35
Una discarica abusiva di Rizziconi
Una discarica abusiva di Rizziconi

È una bomba ecologica che da anni ormai convive con i campi e gli uliveti secolari posti a ridosso dell’enorme discarica. Resti di laterizi, carcasse di auto bruciate, spazzatura di ogni genere e un cumulo di eternit ormai sepolto sotto la folta vegetazione. Siamo a Rizziconi, popoloso centro della piana di Gioia Tauro, qui in diverse zone dalla città le discariche abusive sono diventate, ormai, parte integrante, e desolante, del territorio comunale. In contrada dell’Olmolongo, a cento metri dal cavalcavia dell’autostrada, fa impressione vedere questa massa informe di rifiuti, anche pericolosi, e i trattori che lavorano la terra a poche decine di metri come se nulla fosse.


«È uno spettacolo indecoroso e grave. Questo è un problema che esiste da molti anni e rispetto al quale c’è bisogno di un intervento urgente – ha dichiarato Marcello Anastasi, consigliere di opposizione a Rizziconi - Se non segnalassimo situazioni di questa gravità saremmo tutti omertosi e io, a 56 anni, dopo avere deciso di fare politica, non intendo esserlo. Invito chi ha responsabilità sul piano amministrativo di prendere un provvedimento per rispetto del territorio e per tutelare la salute pubblica». Sepolto dalla vegetazione c’è un cumulo di eternit che dopo anni non è stato ancora rimosso. «Questa è una strada interpoderale, di passaggio – ha aggiunto Anastasi - in parte chiusa per un cumulo di eternit mai bonificato. Pare però che nessuno se ne voglia occupare».



E se da contrada Dell’Olmolongo ci spostiamo alla strada provinciale che collegava la frazione di Drosi a Gioia Tauro la situazione è ancora, se possibile, più grave. Centinaia e centinaia di metri di rifiuti ricoprono parte della carreggiata della strada fino ad arrivare a un ponte crollato 8 anni fa e mai rimesso in piedi dalla provincia di Reggio Calabria. Una strada che collegava la popolosa frazione di circa mille abitanti e percorsa da centinaia di cittadini ogni giorno, oggi diventata un’imponente discarica a cielo aperto. Dall’altra parte della sponda del torrente la situazione igienico sanitaria è pressoché identica, vale a dire un disastro.


«Il mio invito a chi oggi è stato indicato e votato per assumersi la responsabilità dei cittadini – ha concluso il consigliere comunale - intervenga nell’immediatezza e ponga fine all’immobilismo e all’omertà che hanno contraddistinto gli ultimi anni».

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