Inquinamento

A Scalea il canale Revoce rischia di esondare, l’opposizione: «Sporco e colmo, malori nel vicinato per via della puzza»

VIDEO | Attraversa gran parte della città per poi riversarsi nel mar Tirreno. Il consigliere Eugenio Orrico mette in guardia sulle possibili conseguenze: «Ho investito del problema anche l'assessore regionale Gallo»

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di Francesca  Lagatta
1 ottobre 2024
15:31

«Sotto quella melma in superficie, ci sono almeno altri due metri di materiale, che non sappiamo nemmeno cosa sia». Il consigliere di minoranza di Scalea, Eugenio Orrico, cammina lungo l'argine del canale Revoce, che attraversa gran parte della città, ed esprime tutta la sua preoccupazione per le condizioni del condotto, soprattutto in vista delle piogge autunnali. «Il canale è a rischio esondazione - dice -. Si tagliano i canneti che crescono all'interno di questo canale e poi vengono lasciati nell'alveo. Quando marciscono cominciano ad emanare una puzza che si avverte in tutte le abitazioni circostanti». La situazione avrebbe generato anche malori negli abitanti, colpiti da «disturbi di nausea di vomito».

La vicinanza al liceo Metastasio e l'arrivo delle acque in mare

Il canale Revoce, oltretutto, si trova a ridosso del Liceo Metastasio, una scuola che ogni giorno accoglie centinaia tra studenti, docenti e personale Ata. «Ci sono strati di melma e fango - continua Orrico - e non sappiamo che cosa contengano. Sicuramente qualche scarico abusivo e rifiuti di ogni genere, come si può notare». L'altra certezza è che con le piogge abbondanti, quelle acque finiscono nel mar Tirreno, senza alcun filtro.


Le presunte responsabilità

Di chi è la responsabilità di questo canale? Chi dovrebbe tenerlo pulito? Chiediamo ad Orrico. «Alcuni canali vengono puliti dal Comune, altri, come in questo caso, vengono puliti dal Consorzio di bonifica ex Valle Lao», è la sua risposta. Poi, indica altri canali che si trovano nella medesima condizione, a rischio esondazione e a rischio igienico sanitario, portandoci sul posto per la verifica. «Credo che debba intervenire anche l'ente comunale - aggiunge - mettendo a disposizione dei terreni sui quali depositare tutti questi fanghi che creano anche occlusione. Il rischio di esondazione è altissimo». Nel frattempo, «ho sentito il dovere di investire della problematica l'assessore regionale Gianluca Gallo - conclude -, considerato che con il suo assessorato è a diretto contatto con il Consorzio di bonifica ex Valle Lao», oggi rinominato “Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino”.

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