Qualità del mare, l’analisi del geologo Pileggi lungo la costa Tirreno-Catanzarese

Le acque marine delle aree adibite alla balneazione dei comuni costieri lametini sono state classificate tutte balneabili e di qualità eccellente. A Nocera evidenziata un’area fuori norma

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di Redazione
20 giugno 2019
07:59
Qualità del mare
Qualità del mare

Riportiamo la prima anticipazione del rapporto 2019 sullo stato di salute dei mari a firma del geologo Mario Pileggi del Consiglio nazionale Amici della Terra.

«L’apertura della stagione balneare 2019 nel Tirreno catanzarese si caratterizza per una rilevante novità e il permanere delle carenze informative del passato. La novità è che le acque marine delle aree adibite alla balneazione dei comuni costieri lametini sono state classificate tutte balneabili e di qualità eccellente fino a maggio 2019. La novità emerge dalle analisi e classificazioni effettuate dall’Arpacal per l’inizio dell’attuale stagione balneare. In pratica, una condizione perfetta documentata e certificata dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente che, in tutte le analisi effettuate nel 2018 e nei mesi di aprile e maggio 2019, non ha mai rilevato valori di Enterocchi intestinali ed Escherichia coli superiori ai limiti imposti dalla normativa vigente.  In una sola area del comune di Nocera Terinese denominata “Ristorante Maris”, lunga 757 metri classificata di qualità Eccellente per l’apertura della stagione balneare, il 20 giugno sul sito del Ministero della Salute viene segnalato che è statatrovata presenza di analisi fuori norma”.


 

Non è facile immaginare se questi dati rilevati dall’Arpacal saranno confermati anche nel periodo di maggiore afflusso turistico e a seguito di eventuali piogge e deflussi rilevanti dei corsi d’acqua. Anche perché in questi primi giorni di vero caldo estivo sui social vengono pubblicate molte immagini di mare sporco o colorato di verde con commenti non positivi.

Sul permanere delle carenze informative va evidenziato che sulle spiagge dei cinque comuni del lametino, dopo più di un mese dall’apertura ufficiale della stagione balneare, non sono ancora esposti i cartelli con tutte le dovute informazioni sulla qualità delle acque e sulle specificità e criticità di ogni singolo tratto di litorale.

Queste informazioni sono necessarie per prevenire l’esposizione dei bagnanti a rischi per la salute, da pubblicare ed esporre in ben evidenza sia in corrispondenza delle aree non adibite alla balneazione, come le foci dei Fiumi, con divieto permanente di balneazione, sia in corrispondenza di ognuna delle 27 aree adibite alla balneazione e monitorate con prelievi e analisi mensili dall’Arpacal.

 

 

In assenza della cartellonistica aggiornata in tempo reale, per informarsi sulla qualità delle acque marine calabresi occorre collegarsi via internet al sito web del Ministero della salute dove non sempre i dati presenti sono completi e aggiornati in tempo reale. Significativo in proposito l’esempio del comune di Lamezia Terme: nel sito del Ministero della salute dopo cinque settimane dall’inizio della stagione balneare non è pubblicata l’Ordinanza sindacale di divieto di balneazione permanente per inquinamento in corrispondenza delle foci del Fiume Amato e del Torrente Bagni, mentre è presente l’Ordinanza di divieto di balneazione emanata il 21 agosto 2015 dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia nel tratto 100 metri Nord e Sud del Collettore aeroportuale nell’ambito dell’area adibita alla balneazione denominata “500 metri a Sud Torrente  Bagni” e classificata attualmente con acque di qualità eccellente.

 

In pratica, nello stesso sito web del Ministero della Salute non sono presenti i dati relativi ai divieti di balneazione per inquinamento in corrispondenza delle Foci del Torrente Bagni, del Fiume Amato e della Foce del Torrente e Savuto. La cosa non può essere sottovalutata, anche perché, in passato, le condizioni delle acque marine in corrispondenza della zona industriale, com’è noto, hanno richiesto Ordinanze sindacali come, ad esempio, la n.235/2011 con tre divieti di balneazione per inquinamento: - “tratto di costa ricadente tra il Pontile sito in area ex Sir e foce in dx del Torrente Turrina” della lunghezza di 800 metri; - tratto denominato “200 metri Dx e Sx Fiume Amato” della lunghezza di 400 metri e tratto denominato “200 metri Dx e Sx Torrente Bagni” della lunghezza di 400 metri.

 

Come nel passato, si continua ad ignorare l’ammonimento dei magistrati della Corte dei Conti della regione Calabria ribadito nelle relazioni su “la gestione delle risorse pubbliche finalizzata a prevenire l’inquinamento delle coste, a risanare le stesse, a migliorare la qualità delle acque destinate alla balneazione e a tutelare la salute pubblica”, nelle quali, tra l’altro, si denunciava che “le amministrazioni hanno mostrato una insufficiente consapevolezza delle proprie funzioni e competenze” e che “la protezione dell’ambiente e della salute pubblica impongono alle amministrazioni pubbliche di ridurre l’inquinamento delle acque di balneazione e di preservare queste ultime da un deterioramento ulteriore”.

Deterioramento che negli ultimi anni è legato anche alla plastica rilevata e segnalata nel corso della pulizia delle spiagge.

Sulla plastica che inquina il mare, in particolare sulle coste settentrionali del Belpaese, dove il problema è molto rilevante, c’è da evidenziare che i riflettori di molti importanti mezzi d’informazione restano continuamente spenti.

Così come restano spenti sulle enormi potenzialità offerte dal ricco patrimonio di spiagge naturali disponibili nei 34 km dei comuni del lametino e nei 68 Km dei comuni del vibonese che costituiscono il Golfo di S. Eufemia.  

I riflettori nello stesso Golfo si sono accessi invece sulla spazzatura “scoperta” in prossimità della foce del Fiume Angitola dove, con i rifiuti dell’antica discarica, sono emerse anche incapacità e responsabilità del malgoverno delle classi dirigenti locali e nazionali come: le scellerate scelte del passato di accumulare tonnellate di rifiuti solidi urbani in corrispondenza di aree di alto pregio ambientale come le dune costiere dell’Angitola e tanti alvei dei corsi d’acqua; le fallimentari scelte dei governi nazionali di nominare Commissari Straordinari che hanno sperperato ingenti quantità di denaro pubblico senza risolvere anzi aggravando gli stessi problemi nella Regione; l’incapacità anche delle attuali classi dirigenti di unirsi per trovare soluzioni ai problemi della collettività come il risanamento, la tutela  e valorizzazione del prezioso patrimonio di risorse naturali disponibili e come il consentire ai giovani meritevoli di studiare, specializzarsi e trovare occupazione nella propria Regione. 

La scoperta dell’antica discarica e le immagini di mare colorato di verde o sporco pubblicate dopo l’apertura dell’attuale stagione balneare, oltre ad oscurare le bellezze delle spiagge della Regione e scoraggiare i turisti, rendono evidente il motivo per cui nei cento chilometri di costa del Golfo di S. Eufemia non arrivano turisti in quantità paragonabili agli oltre di 5 milioni di turisti balneari all’anno che popolano i 100 chilometri di spiagge, spesso rifatte, disponibili nell’intera regione Emilia Romagna.

 

Tra tante specificità del patrimonio costiero oscurate da questi episodi c’è quella degli assetti idro-geomorfologici favorevoli allo sviluppo della più grande varietà di habitat e forme di vita in ambiente acquatico e terrestre. In particolare, la varietà di terre e acque ricche di minerali e sostanze che alimentano moltissimi e tipici vegetali e animali che costituiscono gli ingredienti fondamentali di quei preziosi prodotti gastronomici considerati dal New York Times per inserire la Calabria tra i luoghi da visitare nel 2017.  Biodiversità favorita pure da un microclima ideale che consente la più lunga durata della stagione balneare del Mediterraneo con tratti di costa caratterizzati da una ventilazione particolarmente favorevole anche per pratiche sportive come il Kitesurf.  Sulla ricchissima biodiversità è da ribadire la rilevanza delle due specie megabentoniche, Topsentia calabrisellae e  Halicona fimbriata, che vivono nelle acque del Golfo tra i 70 ed  90 metri di profondità; la presenza di varie oasi di Coralli finora non rilevata in nessun’altra area dell’intero Mediterraneo e oggetto d’interesse di molti centri di ricerca internazionali come l’Università di Cambridge.

Altre preziose risorse naturali della fascia costiera del Golfo che restano oscurate sono i siti d’interesse comunitario (SIC) del “Lago La Vota” Sito “SIC - T9330087” e delle “Dune dell’Angitola” Sito “SIC IT9330089"  di 383 ettari  che  inizia proprio in destra della foce del Fiume Angitola e si estende nel comune di Curinga  fino alla foce del Torrente Turrina.

Va ribadito che il Sito “Lago La Vota” si estende per circa 235 ettari lungo un tratto di costa compreso fra Capo Suvero e Gizzeria Lido e comprende  un complesso di aree umide retrodunali costituito da tre invasi principali (Lago Prato, Lago La Vota e Lago Piratino) e dalla laguna di Gizzeria. Lo stesso tratto di costa costituisce un biotopo di elevato interesse naturalistico ed è caratterizzato dalla presenza dell’unico lago costiero del Tirreno Calabrese. La grande varietà di habitat presenti è testimoniata da molte associazioni vegetali tipiche degli ambienti salmastri e palustri. Nel SIC “Lago la Vota” vivono alcune popolazioni di specie vegetali rare e inserite nella Lista Rossa Regionale con diverso status di minaccia: Cladium mariscus (VU), Calystegia soldanella (CR), Ruppia maritima (VU), Pancratium maritimum (EN), Medicago marina (LR), Euphorbia paralias (VU), Erianthus ravennae (LR).

 

 

Sulla geodiversità e grande varietà di spiagge naturali che caratterizzano il Golfo di S. Eufemia va ricordato che le stesse, formate da frammenti di rocce di tutte le ere geologiche, documentano la nascita ed evoluzione sia del paesaggio terrestre sia degli insediamenti umani dell’intero Belpaese. Con specificità rare nelle coste della Penisola, come gli ammassi granitici di Capo Vaticano generati dallo stesso magma che ha generato le più note coste granitiche della Sardegna dalle quali sono stati separati a seguito di imponenti movimenti della crosta terrestre iniziati milioni di anni fa e ancora in atto nel Tirreno.

Come va ricordato che, oltre ad una grande varietà di preziosi aspetti naturalistici, paesaggistici ed ambientali,  nei cento chilometri della fascia costiera del Golfo di S. Eufemia, esiste un rilevante e unico patrimonio archeologico a partire dai manufatti in pietra risalenti al Paleolitico Inferiore di Casella di Maida  e a seguire con  i resti databili tra l’ VIII ed il V secolo a.C. dei centri abitati della Magna Grecia come: Hipponion, Temesa e Terina che sorgeva sul margine interno dell’antica laguna attualmente testimoniata dall’area Sic “Lago La Vota”.

Il prezioso patrimonio di risorse disponibile, anche in questa nuova stagione balneare 2019 resta poco conosciuto dentro e fuori dalla Calabria. E si continua a registrare l’incapacità delle classi dirigenti di attuare i necessari interventi per la tutela e valorizzazione delle specificità della biodiversità e geodiversità che caratterizzano gli assetti idro-geomorfologici dei litorali e del patrimonio costiero. Incapacità che è costata e continua a costare molto sia in termini di mancato sviluppo sia in termini di danni al territorio e alle sue risorse come ad esempio quelli legati a erosione, alluvioni e crolli provocati da eventi naturali prevedibili come le correnti marine e la pioggia.

 

 

Il prezioso patrimonio costiero disponibile, con le ricche specificità alle quali si è fatto cenno, per essere tutelato e valorizzato richiede una vera svolta rispetto al passato con interventi e atti concreti dell’insieme delle classi dirigenti locali e nazionali. Senza la necessaria consapevolezza del che fare e senza la volontà di agire unitariamente ad ogni livello di responsabilità non si riuscirà ad avviare quella crescita occupazionale necessaria per garantire un futuro ai giovani che desiderano continuare a vivere nel territori più ricchi di risorse naturali, storiche e ambientali d’Europa.

 

le singole aree adibite alla balneazione nei cinque comuni del lametino con la relativa classificazione della qualità delle marine effettuate dall’arpacal per l’apertura dell’attuale stagione balneare 2019 sono:

comune di Curinga:

- Torre di mezza Praia, lungo 1.731 metri di qualità eccellente

- 1 km nord torrente di mezza Praia, lungo 1.022 metri di qualità eccellente

- 500 mt nord torrente s. Eufrasia, lungo 1.604 metri di qualità eccellente

comune di Gizzeria:

- lido Capo Suvero, lungo 830 metri di qualità eccellente

- lido s. Antonio, lungo 580 metri di qualità eccellente

- direzione allevamento anguille, lungo 668 metri di qualità eccellente

- 200 mt nord fiume casale, lungo 1.828 metri di qualità eccellente

- ristorante pesce fresco, lungo 639 metri di qualità eccellente

comune di Falerna:

- eurolido, lungo 1415 metri di qualità eccellente

- 850 mt. sx punto 145, lungo 952 metri di qualità eccellente

- bar vittoria, lungo 2104 metri di qualità eccellente

- hotel torino 2, lungo 1.390 metri di qualità eccellente

- hotel old america, lungo 1.645 metri di qualità eccellente

comune di Nocera Terinese

- 200 mt sud camping "la macchia", lungo 1076 metri di qualità eccellente

             - 200 mt a sud fiume Savuto, lungo 626 metri di qualità eccellente          

- 200 mt. nord fiume Savuto, lungo 1.215 metri di qualità eccellente

- ristorante maris, lungo 757 metri classificato di qualità eccellente per l’apertura della stagione balneare, il 20 giugno sul sito del ministero della salute viene segnalato che è stata “trovata presenza di analisi fuori norma”

- 800 mt. sx punto 143, lungo 979 metri di qualità eccellente

Comune di Lamezia

lido marinella, lungo 1.167 metri di qualità eccellente

200 mt a nord t. bagni, lungo 1.078 metri di qualità eccellente

500 mt. sud torrente bagni, lungo 791 metri di qualità eccellente (*)

200 mt a sud t. bagni, lungo 344 metri di qualità eccellente

1000 mt sud torrente bagni, lungo 1.303 metri di qualità eccellente

la conchiglia, lungo 1.436 metri di qualità eccellente

200 mt a nord f. amato, lungo 854 metri di qualità eccellente

direzione staz. ff.ss. s.pietro a maida, lungo 1.211 metri di qualità eccellente

200 mt a sud f. amato, lungo 847 metri di qualità eccellente.

Va considerato che, oltre ai sopra elencati 27 tratti adibiti alla balneazione e balneabili va considerato che esistono altri tratti con divieto di balneazione come i tre tratti con divieto permanente di balneazione per inquinamento in corrispondenza dei corsi d’acqua Bagni, Amato e Turrina.

(*) Nell’ambito dell’area adibita alla balneazione denominata “500 metri a Sud Torrente  Bagni”, in corrispondenza della foce del Collettore aeroportuale 100 metri a Nord e Sud è presente un divieto di balneazione a seguito dell’Ordinanza di divieto di balneazione per altri motivi emanata il 21 agosto 2015 dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia».

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