Pescatori cercano di sfuggire ai controlli, arrestati

Nelle acque antistanti Cirò Marina, stavano pescando illegalmente novellame di sarda. Alla vista dei finanzieri hanno cercato di dileguarsi raggiungendo il porto con manovre pericolose

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di Redazione
9 aprile 2019
11:02
Guardia di finanza
Guardia di finanza

I militari della Guardia di finanza, Sezione operativa navale di Crotone, dipendente dalla Stazione navale di Vibo Valentia, da tempo, nell’ambito della complessiva attività di vigilanza in mare lungo le coste ioniche, a prevenzione e repressione delle attività illecite, hanno focalizzato l’attenzione sul tratto di costa prospicente la foce del Neto, perché da notizie pervenute sembrava frequente non solo la presenza di pescatori dediti ad attività di pesca vietata ma anche, da parte di questi, di comportamenti minacciosi, apertamente intimidatori seppure non sfociati in atti violenti, nei confronti dei diportisti presenti, affinché si allontanassero dagli specchi marini interessati.

 


Il battello operativo dei finanzieri ha finalmente intercettato un peschereccio di Cirò Marina, dedito, appunto, ad attività di pesca, peraltro vietata, in quanto riguardante “bianchetti” ossia novellame di sarda. I tre pescatori a bordo, di cui due sono risultati successivamente “in nero”, hanno cercato di sottrarsi all’attività di controllo, tentando di guadagnare il porto di provenienza, navigando con manovre pericolose. Nonostante ciò i militari hanno affiancato il peschereccio, e sono saliti a bordo. I pescatori hanno comunque cercato di opporsi fisicamente al controllo, anche colpendo con un calcio uno dei militari, che non ha, comunque, riportato gravi lesioni. L’equipaggio della Guardia di finanza, tuttavia, agendo in modo deciso e professionale, ha ricondotto a più miti comportamenti i pescatori fermati e scortato il natante nel porto di Crotone.

 

Due pescatori (M.S. - capobarca - e M.C., rispettivamente di 53 e 51 anni, entrambi di Cirò Marina) sono stati arrestati, per resistenza e violenza nei confronti di pubblici ufficiali (artt. 336 e 337 del codice penale) e per rifiuto di obbedienza e resistenza a nave da guerra (artt. 1099 e 1100 del Codice della navigazione) il terzo (M.C., sessantasette, anch’esso cirotano), è stato arrestato in concorso nella violazione degli ultimi due articoli citati. Il capobarca è stato sanzionato amministrativamente anche per pesca abusiva di novellame e per irregolare assunzione di personale nonché di varie omissioni documentali connesse.  

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