Legambiente e Fiom-Cgil chiedono di votare si per fermare le trivelle

Appello congiunto al voto per il referendum del 17 aprile: 'Serve l'impegno di tutti per fermare le trivelle e garantire ai calabresi lavoro, buona occupazione ed un'industria ed un'economia sana e pulita'
di Redazione
11 marzo 2016
18:50

Legambiente e Fiom-Cgil Calabria votano sì al referendum del prossimo 17 aprile per fermare le trivelle e mettere la parola fine all'estrazione di petrolio nel mare italiano. Affinché la consultazione popolare abbia successo però, è necessario portare al voto il 50%+1 degli elettori (circa 25 milioni) e non sarà certo un'impresa facile: serve il contributo di tutti. Per questo dobbiamo ricordare la data ed informare continuamente i calabresi dell'importanza che il referendum superi il quorum previsto.

 


Per votare basta recarsi con la propria tessera elettorale nel seggio di appartenenza, aperto dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 17 aprile.

 

"Con il quesito referendario – spiegano Massimo Covello segretario della Fiom-CGIL e Franco Falcone presidente di Legambiente Calabria - si chiede di cancellare la norma, introdotta dalla legge di Stabilità, che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane, senza limiti di tempo".

 

Il testo del quesito è il seguente: «Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)", limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale"?».

 

"Se si vuole mettere definitivamente al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere – aggiungono Covello e Falcone - occorre votare "SÌ" al referendum. In questo modo, le attività petrolifere andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza "naturale" fissata al momento del rilascio delle concessioni. Dobbiamo puntare su un modello di sviluppo che guardi alla crescita ordinata e programmata delle energie rinnovabili e che favorisca la buona economia e il lavoro in tutti i settori, a partire da quello industriale, che sia rispettoso e valorizzi l'ambiente".

 

Legambiente e Fiom-Cgil Calabria giudicano la consultazione popolare del 17 aprile, "un appuntamento importante e si considerano impegnate a promuovere e partecipare alle iniziative, anche insieme ad altre associazioni ed organizzazioni, affinché la consultazione popolare abbia successo e, con il prevalere del sì, si faccia un passo in avanti nella tutela del territorio e verso un modello di sviluppo basato su un lavoro pulito".

 

"La ricerca e l'estrazione di idrocarburi ha un notevole impatto sulla vita del mare – concludono Covello e Falcone - per questo il futuro della Calabria passa anche dalla difesa, col Sì al referendum, del nostro mare".

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