Zambrone, balenottera al largo delle coste vibonesi (VIDEO)

Straordinario avvistamento filmato da un giovane del luogo. L'ultimo nel Vibonese risale al 3 ottobre 2007, di fronte alle coste di Pizzo
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di Redazione
16 ottobre 2017
14:14
Balenottera comune
Balenottera comune

Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, un giovane zambronese, appassionato di mare, è uscito con la sua barca per trascorrere qualche ora di puro relax. Certo non avrebbe mai immaginato di vivere un’esperienza così insolita e spettacolare.

A circa 2 miglia da Capo Cozzo, un’estensione rocciosa del promontorio zambronese, Francesco Landro si è imbattuto in un cetaceo. Lo stupore per la vista di un animale così grande e difficile da ammirare da una certa vicinanza, non gli hanno impedito di mantenere il sangue freddo e realizzare un video. Pare si trattasse di una balenottera comune (nome scientifico Balaenoptera physalus) ed era lunga all’incirca una decina di metri.


 

La balenottera comune è la sola specie di Misticeto frequente nel Mediterraneo. Per dimensioni (fino a 22 m) e peso (massimo 70 tonnellate), è il secondo animale del Pianeta per grandezza, subito dopo la Balenottera azzurra (Balaenoptera musculus). Con una figura fine e slanciata, la balenottera comune può vivere fino a 80 anni. I pericoli per la specie sono essenzialmente il traffico marittimo, poiché questa specie sembra incapace di localizzare e di evitare le collisioni con le grandi imbarcazioni.

Il Wwf raccomanda in diversi comunicati stampa relativi a simili avvistamenti, che “è bene evitare assolutamente di avvicinarsi; altra buona norma é quella di tenere al minimo i motori o di spegnerli del tutto. Il cetaceo, ha un'indole assolutamente pacifica, ma potrebbe essere disturbata dai rumori e un eccesso di curiosità da parte dell'uomo potrebbe portare a conseguenze irreparabili. La balenottera comune - conclude il Wwf - è un animale pelagico, ma non sono rari gli avvistamenti sotto costa, soprattutto alla fine dell'estate. Per alimentarsi va in cerca di crostacei planctonici del gruppo degli Eufasiacei, ma non disdegna piccoli cefalopodi e pesci”.

 

L'ultimo avvistamento di un cetaceo di uguale grandezza documentato nel Vibonese risale al 3 ottobre 2007, di fronte alle coste di Pizzo. La vista di animali così rari e grandi, ci fa ancora sperare in un buon futuro per il nostro mare. Il pianeta terra non chiede altro che rispetto; ciò che serve all’uomo per continuare a viverci e a godere dei suoi frutti e delle sue meraviglie.

 

*Mariella Epifanio

 

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