‘Ndrangheta, sciolti i Consigli comunali di Gioia Tauro, Laureana e Bova Marina

Il Comune di Laureana di Borrello era già commissariato da novembre a seguito dell’operazione antimafia “Lex”
di Redazione
11 maggio 2017
10:41
Il Comune di Gioia Tauro
Il Comune di Gioia Tauro

Il Consiglio dei ministri riunitosi oggi a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, segretario la Sottosegretaria alla Presidenza, Maria Elena Boschi, su proposta del ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Gioia Tauro e Bova Marina. Commissariato pure il Comune di Laureana di Borrello, consiglio già sciolto nel novembre scorso a seguito dell’operazione antimafia denominata “Lex” contro i clan Chindamo, Ferrentino e Lamari. Sciolto anche il comune San Felice a Cancello (Caserta).

Si tratta del terzo scioglimento a Gioia Tauro. Questa volta il Consiglio dei ministri interviene su un civico consesso già decaduto e in un città che si preparava al voto dell'11 giugno. La commissione di accesso inviata dal prefetto Michele Di Bari si era insediata il 7 marzo scorso e, altro particolare non comune, in questo caso di scioglimento per mafia, aveva consegnato la sua relazione finale a metà aprile, ovvero molto prima dei 90 giorni di tempo che la legge assegna a organismi di questo genere per accertare i condizionamenti.


Un lavori più rapido del previsto, quindi, perché' evidentemente tanti erano già gli spunti appresi dall'ordinanza dell'operazione antimafia “Cumbertazione”, che nel febbraio scorso aveva portato fra gli altri all'arresto della funzionaria comunale Angela Nicoletta e di diversi congiunti del sindaco Giuseppe Pedà. Lo scioglimento deciso oggi su proposta del ministro Marco Minniti segue quello del 2009. In entrambi i casi si interviene dopo inchieste penali - nel primo caso si tratto dell'indagine "Cent'anni di storia" - e in tutte e due le volte la decisione ha colpito sindaci di centrodestra, prima dal torrione e ora Pedà.

Si rimane quindi in attesa della pubblicazione del decreto, per scoprire particolari in più sulle motivazioni poste a base delle decisione. Tutto si ferma quindi a Gioia Tauro. E quindi ora il Ministero dovrà depennare la cittadina dal novero dei comuni dove stavano per essere convocati i comizi elettorali. Stessa sorte per Laureana, anche qui Consilio comunale sciolto e 18 mesi di commissariamento decisi mentre il comune sembrava prepararsi alle elezioni. a.p.

 

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