Tragedia a Soverato, al momento esclusa la pista del selfie sui binari

La polizia ferroviaria ha predisposto una relazione che sarà sottoposta al vaglio della magistratura. Sequestrata la motrice del treno
di Luana  Costa
9 marzo 2017
13:09

Un gioco finito in tragedia quello che ha condotto ieri sera alla morte del tredicenne di Petrizzi, Leandro Celia, ma dai contorni ancora incerti. Gli investigatori e la magistratura stanno tentando in queste ore di ricostruire la dinamica esatta dell’incidente ferroviario consumatosi sul tratto ionico tra Soverato e Montepaone nel Catanzarese. Nel fascicolo d’indagine redatto dalla polizia ferroviaria e giunto solo questa mattina sulla scrivania del sostituto procuratore di Catanzaro, Domenico Assuma, titolare dell’inchiesta, al momento si esclude l’ipotesi che all’origine della morte del tredicenne ci sia il desiderio di scattare un selfie con il treno in corsa.

 


Tredicenne travolto da un treno, l’avvocato: «Nessun selfie estremo» (INTERVISTA)

 

Nel lungo interrogatorio svolto nella tarda serata di ieri, il macchinista alla guida del convoglio avrebbe riferito di aver visto tre ragazzi correre in fila indiana sulle rotaie su un tratto poco illuminato e anche i due ragazzi scampati alla tragedia avrebbero confermato la circostanza. Solo le immagini presenti sul telefono della vittima, posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, potranno fornire elementi aggiuntivi e utili alla ricostruzione degli attimi antecedenti al tragico impatto.

 

Al momento la magistratura sta infatti procedendo ad esaminare gli atti mentre è stata posta sotto sequestro giudiziario la motrice del treno. Il corpo del tredicenne su cui ieri ha effettuato gli accertamenti del caso il medico legale, Isabella Aquila, è al momento a disposizione dell’autorità giudiziaria, la quale deciderà nelle prossime ore se sollecitare l’esame autoptico.

 

Intanto sui profili facebook dei compagni di scuola del tredicenne si moltiplicano i messaggi di dolore. “Oggi ho perso il mio migliore amico”, “rimarrai sempre nel mio cuore” annotano gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Ugo Foscolo” di Soverato. E sebbene la predilezione dei giovani a scattare foto in posizioni estreme sia stata al momento scartata tra le piste seguite dagli inquirenti, il profilo Instagram della giovane vittima apre scenari inesplorati. Il commento ad una immagine scattata sulla cima di un tetto - “Per scattare quella foto stavamo cadendo” – lascerebbe intendere che il gruppo di amici non era nuovo a questo genere di sortite.

 

Luana Costa

Giornalista
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