Regione: la Ferro entra in Consiglio, ma si iscriverà al Gruppo misto

Novità dopo la sentenza del Tar. Wanda Ferro, comunica Domenico Tallini, entrando in Consiglio non si iscriverà al gruppo consiliare di Forza Italia. Una decisione che rimanda ai tempi della formazione dei gruppi e delle polemiche sorte
di Riccardo Tripepi
27 gennaio 2017
21:48
Wanda Ferro
Wanda Ferro

Prima seduta del Consiglio regionale dopo sentenza del Tar che ha decretato l’ingresso di Wanda Ferro e l’uscita di Giuseppe Mangialavori. La prima ovviamente non poteva essere presente perché si dovrà aspettare la prima seduta utile dopo la notifica della sentenza. Il secondo, invece, avrebbe potuto prendervi parte ma ha preferito non farlo.

 


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La circostanza rilevante, però, l’ha rivelata Domenico Tallini spiegando come Wanda Ferro entrando in Consiglio non si iscriverà al gruppo consiliare di Forza Italia, ma al Gruppo Misto di cui Tallini stesso fa parte. Come si ricorderà, infatti, al momento della formazione dei gruppi scoppiò una polemica interna agli azzurri assai grave che portò, dopo lunghe vicissitudini, ad una spaccatura interna con Tallini e Orsomarso che andarono al Misto, mentre al gruppo di Forza Italia aderirono Nicolò, Salerno e Morrone.

 

A quanto pare anche la presenza di Morrone nel gruppo, proprio il consigliere che fino all’ultimo si è conteso il seggio con Giuseppe Mangialavori, avrebbe contribuito alla decisione della Ferro. Anche perché Morrone, pur continuando a far parte del gruppo consiliare azzurro, si è allontanato dal partito (o è stato espulso se si muta prospettiva) già da qualche tempo. Il suo avvicinamento a Denis Verdini ha comportato, ad esempio, il suo schierarsi con il centrosinistra alle ultime comunale poi vinte da Occhiuto.

 

Il tifo azzurro in attesa della pronuncia del Tar, del resto, era tutto per Mangialavori. La coordinatrice regionale Jole Santelli, nel festeggiare per l’ingresso di Wanda Ferro a palazzo Campanella, ha comunque incoraggiato Mangialavori a rivolgersi al Consiglio di Stato per provare a ribaltare la pronuncia.

 

Se a questo quadro si aggiunge poi la particolare posizione che riveste Giuseppe Graziano, segretario questore di minoranza in grado di prendere più voti di Neri, il segretario di maggioranza, al momento dell’elezione per l’apporto del centrosinistra, il caos in cui versa l’opposizione in Consiglio è totale. Anche Graziano, poi, alle amministrative ha scelto già due volte alleanze con il centrosinistra pur rimanendo in Forza Italia.

Ci si sarebbe potuti aspettare dall’ingresso di Wanda Ferro un effetto aggregante. Invece così non sarà. La Ferro pare avere l’intenzione contraria e cioè quella di esaltare le contraddizione dello schieramento che ha guidato alle ultime regionali.

 

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Il suo iscriversi al Misto vuole anche dimostrare come la neo consigliera non abbia neanche dimenticato quanto avvenuto sul finire della passata legislatura con la modifica “galeotta” della legge elettorale che poi l’ha esclusa. In questi due anni e mezzo di battaglia giudiziaria, la Ferro ha più volte chiesto la verità su quanto accaduto e adesso ha proposto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta apposita. Anche se dell’istituto non c’è traccia nelle norme che disciplinano il funzionamento del Consiglio.

 

Un caos, insomma, che finirà con il favorire le truppe di Mario Oliverio, che pure non godono di ottima salute. E che sottolineano le difficoltà in cui versa Forza Italia in Calabria. In un trambusto del genere neanche una parola o un provvedimento è arrivato dal coordinamento regionale.

 

 

Riccardo Tripepi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giornalista
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