Futuro incerto per gli aeroporti calabresi, il Tar annulla il bando Enac

Secondo i giudici amministrativi sarebbero stati violati i principi della concorrenza. Il bando dovrà essere riformulato: lo scalo di Crotone rimarrà chiuso mentre aumentano i rischi per quello reggino
di Riccardo Tripepi
19 gennaio 2017
19:19

Sempre più incerto il futuro degli aeroporti della Calabria e, con esso, anche quello del diritto alla mobilità dei suoi cittadini. Il Tar regionale ha annullato il bando Enac per la gestione degli scali di Reggio e Crotone, accogliendo il ricorso presentato dalla Sagas, la società a totale partecipazione pubblica, che aveva formulato un’offerta per il solo Sant’Anna. Secondo i giudici amministrativi sarebbero stati violati i principi della concorrenza, prevedendo ingiustamente “un criterio di preferenza assoluta per il concorrente che presenti offerta per entrambi i lotti oggetto di gara, anche a discapito della valutazione del merito tecnico delle singole offerte presentate invece da chi partecipi ad un lotto soltanto”.

 


Aeroporti calabresi, vertice a Roma

 

In un certo senso andando a colpire proprio quello che la Regione considerava un punto di forza. Oliverio e i suoi non hanno fatto mai mistero di avere una preferenza per una gestione centralizzata degli scali calabresi. L’unica, secondo il governatore, a poter consentire una programmazione tale da poter mantenere in vita, e soprattutto in attivo, i tre aeroporti calabresi, sulla scorta di quanto avviene in altre Regioni italiane a partire dalla Toscana. La Sacal, società che attualmente gestisce l’aeroporto di Lamezia, era l’unica ad aver presentato un’offerta integrata.

 

Il risultato finale è che adesso Enac dovrà rifare il bando con la conseguenza immediata che l’aeroporto di Crotone rimarrà chiuso ancora per molto tempo, mentre aumentano i rischi per il Tito Minniti di Reggio Calabria, attualmente affidato alla gestione della Curatela fallimentare della Sogas. A meno che, come filtra nelle ultime ore, Enac non proceda all’impugnazione della sentenza davanti al Consiglio di Stato chiedendo la sospensiva.

 

Per ironia della sorte, la notizia dell’annullamento della procedura di gara è arrivato mentre a Roma era in corso un vertice tra il ministro Graziano Delrio, il vice ministro Riccardo Nencini, il governatore Mario Oliverio, il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà e i rappresentanti del Comune di Crotone e di Isola di Capo Rizzuto. «Nel corso dell’incontro – si legge in un comunicato del Ministero – è emersa la necessità di garantire i servizi sugli aeroporti per garantire la connettività del territorio e la crescita in particolar modo del turismo».

 

Dal ministro sono poi arrivate rassicurazioni in ordine alla permanenza di Alitalia a Reggio, anche in seguito alla possibilità di proseguire l’esercizio provvisorio dello scalo dopo che Regione e Comune hanno versato un milione di euro (900mila la Regione e 100mila il Comune) nelle casse della Curatela fallimentare.

 

I tempi per l’affidamento ad una nuova società, però, potrebbero allungarsi moltissimo e, in quel caso, sarà assai arduo che l’aeroporto possa proseguire la propria attività in regime di esercizio provvisorio per lungo tempo. Il governo e le Istituzioni locali, adesso, sono chiamati davvero a produrre il massimo sforzo per evitare che la Calabria si ritrovi ancora più isolata di prima.

 

Le reazioni La decisione del Tar sugli aeroporti spiazza il mondo politico. E il dibattito, che sicuramente proseguirà nei prossimi giorni, è già animato.

Tra le prime a commentare, la sottosegretaria Dorina Bianchi. «Dispiace che, dopo una riunione che si è svolta in maniera favorevole verso una risoluzione del problema degli aeroporti calabresi, sia giunta la sentenza del Tar che, accogliendo il ricorso di Sagas, abbia complicato le cose». La deputata di Area Calabrese ha dunque auspicato che si procede ad un’impugnazione della sentenza.

 

Di segno diametralmente opposto le considerazioni della parlamentare grillina Federica Dieni. «A causa dei soliti oscuri giochetti della politica, gli aeroporti di Reggio e Crotone rischiano di chiudere i battenti, chissa' per quanto tempo – afferma la Dieni - I giudici amministrativi, accogliendo il ricorso di Sagas hanno chiarito che il bando Enac violava i principi di concorrenza, in quanto prevedeva un criterio di preferenza assoluta per il concorrente che avesse presentato un'offerta per entrambi gli scali, in questo caso Sacal, la società che attualmente gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme. Il bando bocciato, a ben guardare, era stato redatto secondo i desideri del Pd nazionale e regionale. Non è un mistero, infatti, che la società unica per la gestione dei tre aeroporti calabresi fosse il sogno, neanche troppo segreto, del ministro Delrio, del governatore Oliverio, della sottosegretaria Bianchi e di tutti i parlamentari del Partito democratico calabrese.

 

Ed Enac, guarda caso, aveva inserito una corsia preferenziale per quelle società che, come Sacal, si candidavano a gestire sia Reggio sia Crotone. Adesso - aggiunge Dieni - il Tar ha smascherato il trucchetto e ha cestinato un bando che i più maliziosi potrebbero anche arrivare a definire 'pilotato'. Il nostro auspicio è che Enac abbia imparato la lezione e che, rispettando finalmente i principi di concorrenza, proceda in tempi brevissimi alla stesura di un nuovo bando e alla successiva aggiudicazione».

 

 

Il caso Reggio «Reggio continuerà a volare. Abbiamo segnato un goal, ma la partita è ancora lunga». Non perde l’ottimismo il sindaco di Reggio Calabria nel giorno in cui il Tar ha annullato il bando Enac per la gestione degli aeroporti. «Il primo dato degno di nota è che Alitalia continuerà a volare almeno fino a quando l'ex compagnia di bandiera presenterà al Governo un nuovo piano industriale. Nel frattempo andrà individuata la società per la gestione dell'Aeroporto dello Stretto. Lo stop del Tar complica la vicenda, ma lavoreremo con il Ministero, con Enac e con la Regione affinchè si trovi una soluzione in tempi brevissimi».

 

Sarà, ma se i tempi per l’affidamento dei servizi aeroportuali dovessero prolungarsi, l’esercizio provvisorio potrebbe essere interrotto. L’iniezione di liquidità pompata nelle casse della Curatela da Regione e Comune coprirà i costi per qualche mese. Dopo che succederà? In una situazione analoga la Curatela fallimentare a Crotone decise per la chiusura dello scalo. Un’evenienza che rappresenterebbe una vera iattura per il futuro della Città Metropolitana.

Ed i tempi potrebbero allungarsi sia nel caso in cui l’Enac dovesse procedere all’emanazione di un nuovo bando, ma anche nel caso di ulteriori lungaggini giudiziarie.

 

Un vero e proprio caos, insomma, che sicuramente impegnerà anche i Curatori fallimentari e il Giudice delegato del Tribunale reggino che presto dovranno confrontarsi sul futuro della fallita Sogas.

 

 

Riccardo Tripepi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giornalista
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