Terremoto nel mar Tirreno, Tansi: “Non è il vulcano Marsili”

Il capo della Protezione civile calabrese: “L’unica difesa possibile è la prevenzione. A uccidere sono le case costruite male che crollano”
di Cristina Iannuzzi
29 ottobre 2016
10:48

Sono le 22,02 di sera quando una scossa di terremoto viene avvertita da tutta la popolazione  calabrese. Sui social si scatena il panico. Dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia arriva la conferma, un terremoto di magnitudo 5.7 si è registrato a 474 km  di profondità. 

 


Terremoto di magnitudo 5.7 a largo del mar Tirreno. Trema anche la Calabria

 

Non provoca danni,  ma solo tanta paura.  La terra trema vicino al Marsili, noto vulcano sommerso che recentemente è stato anche al centro di un dibattito sulla possibilità che una sua futura eruzione sia in grado di provocare un gigantesco tsunami sulle coste italiane.  Qualcuno  localizza lì il terremoto.  Ma la  notizia è falsa.

 

A smentirla è direttamente  il capo della protezione civile Carlo Tansi che tramite i social  fuga ogni dubbio, chiarendo luogo e profondità del terremoto che non ha provocato danni proprio perché si è registrato a circa 500 chilometri di distanza. La profondità molto elevata dell'ipocentro – chiarisce Tansi - ha fatto si che, nonostante l'elevata magnitudo - simile al terremoto di Macerata - per la grande distanza percorsa dalle onde sismiche il sisma sia arrivato in superficie perdendo energia, quindi senza produrre danni.  

 

L’unica difesa possibile  dai terremoti è   la prevenzione – dice Tansi che poi ricorda - “a uccidere non sono i terremoti ma le case costruite male che crollano. Dobbiamo semplicemente costruire edifici in grado di resistere ai terremoti, evitando scappatoie nel rilascio delle concessioni edilizie ed abusi edilizi", firmato il dirigente della Protezione civile Carlo Tansi.

Giornalista
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