Quando la politica chiede aiuto al boss detenuto

Dalle indagini è emerso che, in occasione della campagna elettorale del 2014, per il rinnovo del consiglio comunale di Rende, sia stato coinvolto uno dei quattro esponenti di vertice della cosca di ‘ndrangheta Lanzino-Ruà attualmente detenuto al 41bis
di Redazione
23 marzo 2016
10:57

Le indagini hanno permesso di mettere in luce un sistema collaudato messo in moto durante le elezioni: nello specifico venivano stipulati patti elettorali che vedevano costantemente coinvolta la cosca Lanzino-Ruà i cui affiliati si adoperavano nel procacciamento di voti.


Le elezioni a Rende del 2014 e il coinvolgimento del boss -  L’attività d’indagine, inoltre, ha fatto emergere come, anche in occasione della campagna elettorale dell’anno 2014, per il rinnovo del consiglio comunale di Rende, sia stato “interessato”, benchè detenuto, uno dei quattro sodali raggiunti da misura cautelare, oggi a 41 bis, al fine di ottenere il suo assenso e le indicazioni alla cosca per fornire l’appoggio elettorale, secondo prassi già riscontrate in passato.



Lo stesso, però, intercettato durante un colloquio in carcere con i congiunti, poneva come condizione insuperabile il pagamento di una cospicua somma di denaro, lamentando gli scarsi benefici ottenuti dalla cosca nel recente passato, allorquando si era persino occupato di monitorare l’attività politica dai principali candidati.

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