Forza Italia, scontro aperto in ogni provincia

La coordinatrice Jole Santelli crede sia meglio lasciar sbollire le tensioni accumulate che stanno letteralmente spaccando il partito praticamente in ogni provincia
di Riccardo Tripepi
23 novembre 2015
09:05

Nessun incontro all’orizzonte e nessun provvedimento assunto. Dopo l’esplosione di Forza Italia che si è fatta a brandelli in Consiglio regionale e nei giorni successivi a mezzo stampa innescando un pericolosissimo scontro di tutti contro tutti, il coordinamento regionale non è stato convocato, né è stata rifissata la data per la riunione dei vertici azzurri con i consiglieri regionali per provare a ritrovare l’unità o quantomeno qualcosa che le somigli.


La coordinatrice Jole Santelli, che pure ha girato la Calabria in lungo e in largo negli ultimi giorni, evidentemente sta preferendo una linea prudente e crede sia meglio lasciar sbollire le tensioni accumulate lungo un asse di scontro che sta letteralmente spaccando il partito praticamente in ogni provincia.



A Cosenza i dissidi del coordinamento con Giacomo Mancini e Ennio Morrone sono antichi e risalgono alle scorse elezioni regionali. Ma nuovi episodi di scontro si sono avuti in occasione dell’elezione del presidente della Commissione speciale di vigilanza, con gli uomini attualmente più vicini alla Santelli che hanno tentato di boicottare fino all’ultimo istante la nomina del cosentino.


A Vibo la guerra è aperta con il consigliere regionale Nazzareno Salerno dopo la scelta di nominare come coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori, attualmente consigliere regionale della Casa delle Libertà. Ma gli scontenti sul territorio sono tanti. Per citarne uno si può pensare all’ex consigliere regionale Salvatore Bulzomì, rimasto al palo sia alle ultime elezioni, che nelle scelte di riorganizzazione del partito.


A Crotone la situazione è assai simile e molto dipenderà dalle scelte che la coordinatrice farà in relazione alla composizione della nuova segreteria provinciale. In attesa ci sono Franco Pacenza e i suoi che fin qui si sono sentiti completamente messi da parte dalla nuova gestione.


Sensazione analoga a quelle che provano in molti a Catanzaro (si pensi ad esempio a Gabriella Albano) e a Lamezia dove si è registrato l’abbandono di Pino Galati e dei suoi che hanno preferito seguire l’avventura di Denis Verdini.


Adesso il nuovo e pericoloso fronte si è aperto su Reggio dove lo scontro tra Nicolò e Caridi sta assumendo connotazioni sempre più dure e sta diventando scontro tra i gruppi che i due leader controllano e cha ha già avuto effetti sia in Consiglio regionale che in quello comunale. Il vice coordinatore Foti ha preso posizione negli scorsi giorni con quello che è sembrato una sorta di ammonimento alla coordinatrice per evitare che anche su Reggio Calabria, in attesa della formazione della segreteria dopo le dimissioni di Roy Biasi, il partito possa subire altre lacerazioni.


Bisognerà poi capire quanti azzurri potranno essere attirati dai movimenti in atto a destra di Fi. Chi ha già mollato gli ormeggi è Fausto Orsomarso, ormai speso completamente in Azione Nazionale insieme a Scopelliti e a ciò che resta della sua invincibile armata.


Rimanere fermi, insomma, potrebbe essere letale per il partito. Anche perché a Roma sembra che il pandemonio scoppiato in Calabria abbia fatto storcere il naso, e non poco, anche al Cavaliere, ancora unica sulla quale è attraccata la leadership della Santelli.

 

Riccardo Tripepi

 

 

Giornalista
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