Crotone, l'Ezio Scida rischia lo smantellamento di alcuni settori (VIDEO)

Il prossimo 19 luglio scade il permesso di occupazione di suolo pubblico per le strutture che ospitano tribuna e Curva Sud. Il Comune intenzionato a chiedere una proroga alla Soprintendenza
di Giuseppe Laratta
3 febbraio 2018
14:46

Quale sarà il futuro dello stadio Ezio Scida di Crotone? A luglio scade l'autorizzazione per l'utilizzo di suolo pubblico sull'area che ospita l'impianto sportivo comunale, dove sono state installate negli ultimi due anni i nuovi settori della tribuna e della Curva Sud, e dove sono presenti nel sottosuolo reperti archeologici. Andiamo con ordine, facendo un passo indietro.

 


Il 29 aprile del 2016, il Crotone conquista per la prima volta la Serie A, di conseguenza serve un impianto sportivo a norma che possa ospitare le partite del massimo campionato calcistico italiano. Occorre, dunque, ampliare i vari settori dello stadio, ma al tempo stesso bisogna prestare attenzione ai reperti presenti nella zona dell'impianto. Per fare ciò, il Comune di Crotone ha fatto richiesta di occupazione di suolo pubblico sul quale posizionare strutture mobili e/o rimovibili, che hanno riguardato l'ampliamento dei settori Tribuna e Curva Sud, proprio per superare i vincoli archeologici.

 

Questo permesso scadrà il 19 luglio di quest'anno: e per il prossimo campionato? Tifosi e club rossoblu hanno intenzione di rimanere in Serie A, ma rimane lo “scoglio” stadio. Sentito l'assessore comunale allo Sport Giuseppe Frisenda, la macchina si è già messa in moto per ovviare la situazione e per permettere ai tifosi di sostenere la squadra in casa, e per evitare nuovamente ritardi che hanno visto poi, nella prima parte del campionato 2016/2017, vedere il Crotone giocare le partite casalinghe nello stadio di Pescara.

 

Il Comune è intenzionato a chiedere una proroga alla Soprintendenza dei Beni Culturali perchè non è nelle condizioni di rimuovere le strutture, ne tantomeno di costruire un nuovo stadio comunale in sette mesi. Per quest'ultima ipotesi è stata già identificata una zona dove dovrebbe sorgere in futuro il nuovo impianto. Dunque, rimangono sette mesi da sfruttare al meglio, affinchè Amministrazione e Soprintendenza trovino la giusta sinergia, e soprattutto per evitare la “patata bollente” questa estate.

 

Giornalista
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