SERIE A | Crotone-Nicola: c'eravamo tanto amati. Dal 'sì' all'addio. La società: «Siamo allibiti»

Dall’arrivo nel 2016 alle dimissioni 'irrevocabili'. Nel mezzo la storica salvezza, il viaggio in bici ed il cuore rimasto in Calabria. Tutto in 18 mesi. Ed ora è corsa al nuovo allenatore
di Alessio Bompasso
6 dicembre 2017
11:35

Dal 23 giugno 2016 al 6 dicembre 2017. Tutto ad un fiato. Tutto in 18 mesi. Dall’arrivo a Crotone, all’addio. Esattamente un anno e mezzo dopo aver indossato per la prima volta la tuta da “coach” rossoblu, Davide Nicola saluta il club pitagorico. Nelle ultime ore  ha presentato le sue dimissioni irrevocabili. Impossibile risanare la frattura creatasi tra se e la società rossoblu nel post Udinese. La gara che ha segnato la terza sconfitta di fila in campionato, la quarta inserendo nel ruolino anche la gara di coppa Italia persa e giocata contro il Genoa. Divergenze insanabili che il direttore sportivo Ursino avrebbe provato, non riuscendoci, a ricucire nella mattinata di oggi.

La conferma

«È tutto vero, ho deciso così e non torno indietro. Quando dico una cosa non faccio chiacchiere. Mi conoscete bene, sapete come sono fatto. È una decisione tutta mia e non ho intenzione di scendere nei particolari». Probabilmente lo farà chi di dovere". Sono le parole inequivocabili di Davide Nicola alla Gazzetta dello Sport.


La salvezza storica e la dedica al figlio

Nicola va via lasciando dietro di se una straordinaria cavalcata che portò il Crotone alla salvezza il 28 maggio scorso.  Un’altra data da ricordare. Storica per il Crotone e la città pitagorica. Fenomenale per i libri di storia del calcio. Incredibile come la promessa che Nicola è stato “costretto” a mantenere all’indomani del mantenimento della categoria: da Crotone a Torino in bici. Un’avventura che ha attirato i riflettori della stampa nazionale ed internazionale al di là del significato sportivo conclusa in trionfo allo stadio Filadelfia davanti a 300 persone. E poi quella dedica al figlio Alessandro morto in un tragico incidente stradale.

«Ale, questa non è la mia vittoria, ma la nostra»

"Ciao amore mio, Non so dove sei. Non so cosa starai facendo. Forse sei su quella nuvola che era su di me quella sera, quando correvo per far volare la tua lanterna. O forse sei qui accanto a me. Sì, sono sicuro che sei qui con me. Abbiamo lottato insieme in questo anno complicatissimo, ma… Oggi so che tu ci sei sempre stato lì con me. Sei riuscito con la tua energia a darmi la forza di lottare e di continuare a inseguire l’impossibile possibile, il possibile probabile, e il probabile certo. Ale, questa non è la mia vittoria, ma la nostra, proprio come quella della promozione in Serie A del Livorno. Avrei voluto gioire con te, guardare i tuoi occhi e il tuo sorriso, prenderti per mano e insieme correre e festeggiare. Tutto questo è solo per te e ogni mia conquista è la tua, ogni mia vittoria sarà la tua, ogni mio sogno sarà anche il tuo. Voglio che il mio cuore continui a battere per te e tu possa vivere ancora attraverso me… 

Da una promessa ad un’impresa

Partito dallo Scida il 9 giugno, Davide Nicola ha completato il suo speciale giro d'Italia a tappe arrivando a Torino dopo essere passato per Taranto, Bari, Pescara, Ancona, Livorno e Genova. Per un totale di 1300 km. Nel programma, curato nei minimi particolari, Nicola ha voluto far tappa anche a Filottrano per rendere omaggio a Michele Scarponi, a Nicky Hayden e ha visitato il Museo di Pantani, poi lo stadio 'Filadelfia', storico tempio granata recentemente restaurato, prima di concludere la corsa-voto a Vigone, suo paese di residenza.

I possibili scenari

In città la notizia si è diffusa già nella tarda serata di ieri. Lo stupore tra gli abitanti di Crotone è tanto. Non solo tra i tifosi rossoblu. Davide Nicola è un amico dei crotonesi ancor prima di essere l’allenatore del Crotone. Lo resterà per sempre. Ma non dalla panchina rossoblu. Il tecnico piemontese ha già lasciato la Calabria. Nelle prossime ore in città sbarcherà il nuovo allenatore. La corsa è frenetica. Il tempo stringe. La rosa dei sostituti, ampia. Da Colantuono a Stellone, passando da Di Carlo a Massimo Drago. L’ex che potrebbe ritornare.

All’orizzonte c’è il Sassuolo

Intanto domenica si torna in campo. All’orizzonte c’è la trasferta in casa del Sassuolo. Un’altra diretta concorrente alla salvezza. Non resta che attendere di capire con quale allenatore si presenterà il Crotone.

Le parole della famiglia Vrenna

«Siamo già al lavoro per individuare il profilo giusto – ha spiegato il direttore generale pitagorico Raffaele Vrenna. La squadra e anche noi siamo rimasti non dico spaesati, ma un attimo allibiti da questa decisione avvenuta di punto in bianco. I giocatori però sono dei professionisti, si rimboccheranno le maniche e sanno cosa fare».

 

«Il profilo che fa al caso del Crotone – ha commentato il presidente Gianni Vrenna - è quello di un allenatore che porti entusiasmo. Questo è un aspetto fondamentale, per cui ci prendiamo un attimo di riflessione perché non vogliamo sbagliare, soprattutto in un momento così delicato. Avremo due partite importanti contro Chievo e Sassuolo, quindi con calma, insieme a mio figlio e al ds Ursino, valuteremo quale sarà il profilo che più si addice a questa squadra. Tra domani e dopodomani il nuovo tecnico sarà alla guida della squadra».

Giornalista
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