Sanità, Oliverio e Fatarella scrivono il decreto a Scura. Si va allo scontro frontale

Riunione alla Cittadella tra il presidente della giunta e i dirigenti di settore. Obiettivo: arrivare allo sblocco delle assunzioni. Ma la battaglia sarà politica
di Riccardo Tripepi
16 giugno 2017
20:34

Giornate frenetiche in casa Pd. Il risultato elettorale di Catanzaro non lascia sereni in attesa del ballottaggio ed Enzo Ciconte, dopo il gran rifiuto di Fiorita all’apparentamento, è di umore nero. Il candidato sindaco è parecchio nervoso con il partito e con il mancato impegno sul territorio dei big, a partire dal governatore Mario Oliverio. Con il quale i contrasti, in realtà, non sono mai mancati fin dal momento in cui dopo l’esplodere di “Rimborsopoli”, è stato defenestrato dalla giunta in cui rivestiva il ruolo di vicepresidente e di assessore al Bilancio.

Ma i nervi sono tesi anche per le ormai ataviche questioni legate alla gestione della sanità. Il presidente della giunta non ne può più e ha convocato i dirigenti alla Cittadella per provare il tutto e per tutto e riuscire a sbloccare le assunzioni, ritenute indispensabili per garantire i livelli essenziali di assistenza.


Alla fine della riunione la scelta è stata quella di lanciare l’ennesimo ultimatum all’Ufficio del Commissario Scura e al governo con la stesura di una bozza di decreto per sbloccare le assunzioni che è stato subito inviati al Commissario, in quanto si tratta di atto di sua stretta competenza.



“I direttori generali delle Aziende ospedaliere e territoriali si sono riuniti, con il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio e il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute, Riccardo Fatarella, per esaminare la preoccupante situazione di stallo nel settore sanitario in presenza di un dissidio interno alla struttura commissariale in relazione all'assunzione di personale indispensabile per garantire i servizi». Lo riferisce una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale. «Nel corso della riunione è stata esaminata la bozza di un decreto, rielaborato dal direttore generale del Dipartimento, tenendo conto delle due precedenti proposte formulate da parte del commissario e del sub-commissario per il piano di rientro. Tale rielaborazione si è resa indispensabile per superare i contrasti interni alla struttura commissariale e per rendere coerente (e quindi immediatamente applicabile) il decreto alle indicazioni e disposizioni ministeriali. Nel testo del nuovo decreto sono indicate, d'intesa con i rappresentanti delle Aziende ospedaliere e territoriali, le necessità di personale per fronteggiare l'emergenza e sbloccare l'iter delle assunzioni. Il direttore del Dipartimento Fatarella ha trasmesso in data odierna ai commissari Scura ed Urbani ed al Ministero della Salute la proposta del nuovo decreto”.

Poi la conclusione al vetriolo con la quale il governatore annuncia che, in caso di perdurante inerzia, “adotterà i necessari e consequenziali provvedimenti per affrontare una obiettiva e grave emergenza sanitaria ed i rischi che potranno determinarsi per la salute dei cittadini calabresi”.


Quali possano essere questi atti e, soprattutto, che ricadute concrete possano avere è difficile a dirsi, ma è chiaro che l’intenzione è quella di tornare allo scontro con il governo nazionale e con i colonnelli romani del Pd.

Uno scenario impensabile qualche mese fa e dopo la conversione al renzismo della totalità del partito calabrese e anche di Oliverio. Eppure da Roma non è arrivato nessun segnale di apertura verso la Calabria, tanto che sono allo studio anche possibili riposizionamenti. E se la strada che conduce a Giuliano Pisapia e al suo Campo Progressista non è concretamente praticabile né conveniente, si studiano con attenzione le mosse della minoranza di Orlando e degli altri governatori meridionali.

Oliverio e i suoi, una volta archiviate le amministrative, non lasceranno nulla di intentato per provare ad evitare di scomparire all’interno di un Pd che non lascia spazio e che in Calabria continua ad avere un solo ed unico referente valutato affidabile: il ministro dell’Interno Marco Minniti. E non è per nulla detto che questo sia un bene per Oliverio e i suoi (ma anche per tanti renziani) in vista della composizione delle liste per le politiche.

 

Riccardo Tripepi

 

 

Giornalista
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