Lamezia, nasce il centro protesi Inail

A venti anni di distanza da quando venne gettato il primo seme del progetto è stato inaugurato il polo integrato della struttura principe di Budrio di cui originariamente doveva essere il clone
di Tiziana Bagnato
15 gennaio 2018
16:34

Un taglio del nastro atteso venti anni. Tanti ne sono passati da quando ha iniziato a profilarsi il sogno di un centro protesi Inail a Lamezia Terme. Non sarà, insomma, il clone calabrese di quello di Budrio, in Emilia Romagna, in cui le protesi vengono anche progettate, ma una filiale. Nella città della Piana, precisamente nella sede allocata nell’area industriale di San Pietro Lametino, le protesi verranno impiantate e i pazienti verranno poi seguiti nel loro percorso di riabilitazione. Si tratterà per usare un gergo tecnico di un polo integrato. E se l’Inail ha fatto la sua parte, affinchè il centro possa diventare operativo bisognerà attendere marzo quando il soggetto partner, l’Asp, completerà l’iter d sua competenza reclutando il personale necessario.

 


In quello che sarà un Centro diagnostico polispecialistico Inail regionale e un’Unità operativa complessa di riabilitazione intensiva verranno assunti otto fisiatri, 14 fisioterapisti, venti infermieri, 14 oss, un logopedista, due terapisti occupazionali. La direzione verrà affidata alla facoltà di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'Università di Catanzaro.

 

«Dopo venti anni – ha detto Oliverio - riusciamo a recuperare e dare vita ad un progetto di grande eccellenza, che riqualificherà i servizi sanitari regionali con respiro fuori dai confini regionali. Lo si è fatto a Lamezia proprio per il ruolo baricentrico, ma non a caso il completamento di tutto il polo arriverà dopo le elezioni nazionali per essere diviso da tale appuntamento. La Calabria ed i calabresi - ha concluso - dovranno essere messi nelle condizioni di avere una sanità paritaria ad altre realtà del paese al di là dei colori politici di chi andrà a governare ora a livello nazionale ed il prossimo anno a livello regionale».

 

Un’inaugurazione attesa e partecipata. Tante le presenze istituzionali e politiche per un percorso lungo due decadi. E il direttore generale Inail Giuseppe Lucibello lancia quello che suona come un avvertimento: «Tutto ciò che potrà essere fatto dipenderà dalle condizioni di assoluta legalità e dal territorio».

Giornalista
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